Qualche volta succede che anche i “buoni esempi” riescano rapidamente a fare scuola ed è quanto sta capitando dopo il Frozen Flash Mob organizzato nel dicembre scorso dalla UILDM di Pavia (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), che si era mobilitata in un modo un po’ fuori dall’ordinario per sensibilizzare i cittadini sulle problematiche quotidiane delle persone con disabilità.
Ma che cos’è esattamente un Frozen Flash Mob? Come avevamo riferito a suo tempo (se ne legga cliccando qui), con i termini flash e mob (dall’inglese flash, “lampo”, “breve esperienza” e mob, “moltitudine”), si indica un gruppo di persone che si riuniscono all’improvviso in uno spazio pubblico a un’ora precisa – dopo essersi autoconvocate via internet – e mettono in pratica un’azione insolita e plateale, generalmente per un breve periodo di tempo, per poi successivamente disperdersi. Nel caso di Pavia, l’azione era stata un frozen (dall’inglese frozen, “congelato”), che aveva cioè visto per tre minuti i partecipanti immobilizzarsi, creando una sorta di istantanea. In sostanza, un’azione collettiva volta a spiazzare e a destabilizzare le classiche convenzioni sociali.
E ora, esattamente sabato 6 febbraio, la città e lo scenario per un nuovo Frozen Flash Mob saranno particolarmente prestigiosi e celebri: Piazza Duomo di Milano, ore 16, a cura della Sezione UILDM del capoluogo lombardo. «Ci piacerebbe in particolare sollecitare – spiega Riccardo Rutigliano, appartenente all’Associazione promotrice – le riflessioni intorno a questo evento, legandole a un tema forte, quello cioè delle “aspirazioni delle persone con disabilità”. Siamo infatti all’inizio di un nuovo anno e anche di un nuovo decennio: è lecito quindi immaginare di vedere realizzati nel prossimo futuro i nostri sogni e i nostri diritti o no?».
A questo punto crediamo di non sbagliare prevedendo un buon impatto dell’iniziativa anche a Milano, dopo il successo ottenuto a Pavia. «Pronti dunque – sottolinea Rutigliano – al suono della sirena, non a scattare, bensì a… “congelarsi” per i fatidici tre minuti!». (S.B.)
