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Da donna con disabilità credo nell’autodeterminazione di ogni persona

Foto di spalle di donna con disabilità a braccia aperte sul vuialetto di un parcoAvevamo già riferito nei giorni scorsi delle candidature alle prossime Elezioni Regionali di Nunzia Coppedé, presidente della FISH Calabria (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e – in Piemonte – di Carla Castagna, impegnata sia nel DPI (Disabled Peoples’ International) che nella FISH (se ne legga rispettivamente cliccando qui e qui). Con piacere registriamo ora la candidatura in Lombardia di un’altra donna con disabilità, Ida Sala, attiva da tempo sia in ENIL Italia (European Network on Independent Living) che nel Comitato Lombardo per la Vita indipendente delle Persone con Disabilità.  «Forse – come aveva scritto Carla Castagna – le donne con disabilità cominciano ad essere meno invisibili». Ben volentieri pubblichiamo dunque il seguente intervento di Ida Sala.

Sono candidata capolista alle Elezioni Regionali del 28-29 marzo 2010 (lista Sinistra, Ecologia e Libertà), nel collegio elettorale di Como e Provincia. Da donna e da donna con disabilità credo fortemente nell’autodeterminazione di ogni individuo. Mi sento utile e voglio riuscire ad appassionare alla politica anche coloro che non ci hanno mai creduto o che non ci credono più. Credo nella Costituzione Italiana, nella giustizia e nell’uguaglianza di ogni cittadino/a davanti alla legge e nella società.
Da più di quindici anni sono attiva, in ENIL Italia e nel Comitato Lombardo per la Vita Indipendente delle Persone con Disabilità, integrando, traendo forza e ispirazione dalle problematiche, dal pensiero e dalla pratica delle donne, e ottenendo in Regione Lombardia qualche piccolo ma promettente risultato.
Credo nella famiglia – comunque essa sia composta – basata sulla relazione: fiducia e speranza, giustizia e lealtà. Luogo d’amore e di cura in cui anche l’individuo più “fragile” possa partecipare in condizioni di parità. Una famiglia libera dall’obbligo ambivalente e irrevocabile dell’accudimento cui è costretta per le scelte politiche attuali. Anche per questo mi impegnerò, se sarò eletta, a rinforzare e a garantire le forme di assistenza più adatte all’autodeterminazione delle persone con disabilità e anziane, come l’assistenza personale autogestita, ma parallelamente difenderò quei Servizi Sociali pubblici o accreditati che sapranno accompagnare e proteggere le donne e gli uomini di ogni età nei loro momenti più fragili nel rispetto della loro dignità e volontà.
Credo nel lavoro e nell’impresa quando producono benessere condiviso e rispettano l’ambiente. È necessario produrre leggi contro la precarizzazione, ma occorrono individui consapevoli e coraggiosi per investire in nuove imprese e professioni al passo coi tempi che cambiano. Dando ascolto ai limiti che la natura ci dà, mi batterò per un futuro senza nucleare, per un’aria meno inquinata, per l’acqua pubblica, per contenere il consumo di suolo.
Credo in una scuola pubblica e laica. Da agnostica credo nel dialogo e nell’incontro fra le chiese e nella libertà di culto. Credo nella ricchezza umana e materiale che ci portano i migranti e le migranti e nel valore dell’accoglienza. Alle grida di allarme e di paura che ci fanno chiudere gli occhi o litigare, preferisco la bellezza dell’incontro attraverso la cultura, l’arte, la cooperazione e la convivialità. Condanno senza se e senza ma lo smantellamento (in assenza di accettabili soluzioni alternative) dei campi rom e le loro deportazioni che avvengono ricorrentemente nelle nostre città. Credo che l’unica vera emergenza, il più forte attentato alla sicurezza della nostra Regione siano la ‘ndrangheta, la corruzione e il malaffare. Severità, controllo e durezza da parte delle nostre Amministrazioni vanno indirizzate a questi fenomeni tanto diffusi quanto sfuggenti.
Ho 55 anni. Sono emigrata da Casatenovo in Brianza (in cerca di fortuna e assistenza) a Como, dove vivo da trentacinque anni e dove partecipo alle attività di PACO [Progetto per Amministrare Como, N.d.R.], lista in cui sono stata ripetutamente candidata. Ho anche partecipato per anni all’azione politica contro la guerra delle Donne in Nero [Rete internazionale di donne contro tutte le guerre, N.d.R.], che continuo a seguire con attenzione perché ne condivido metodi e contenuti.

*Referente del Movimento e del Comitato Lombardo per la Vita Indipendente delle Persone con Disabilità.

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