Anche l’EDF (European Disability Forum), rappresentata dalla responsabile del suo Comitato Donne Ana Peláez, ha partecipato alla cinquantaquattresima sessione della Commissione delle Nazioni Unite sulla Situazione Legale e Sociale delle Donne, svoltasi all’ONU nella prima settimana di marzo, nell’imminenza dell’8 Marzo, Giornata Internazionale delle Donne.
L’occasione è stata particolarmente propizia per porre al centro dell’assemblea la discriminazione multipla di cui soffrono le donne con disabilità e il centesimo anniversario della Giornata Internazionale delle Donne si è rivelato un’utile opportunità per capire ancor meglio quanto e perché sia cruciale tenere conto della disabilità in tutte le politiche di genere.
«Benché l’Unione Europea stia lavorando a fondo per combattere le discriminazioni di genere – ha dichiarato Peláez, intervenuta anche a un importante evento parallelo, organizzato il 2 marzo dall’EWL (European Women’s Lobby), insieme ad altre tre organizzazioni non governative di donne europee – la specifica condizione delle donne con disabilità spesso rischia di “smarrirsi”, anche a causa del mancato coordinamento tra le politiche per l’uguaglianza di genere e quelle sulla disabilità. Il percorso dev’essere invece proprio quello di inserire le problematiche delle donne con disabilità nelle politiche generali sulla parità tra i sessi, senza dimenticare, al tempo stesso, le azioni specifiche sulla disabilità».
«Infatti, solo togliendo le donne con disabilità dalla situazione di “invisibilità” di cui soffrono nell’ambito delle politiche sulle pari opportunità – ha concluso la rappresentante dell’EDF – esse potranno diventare meno vulnerabili». (S.B.)