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«Giochi senza barriere»: quasi una necessità sociale

Locandina di «Giochi senza barriere» 2010C’è un gran bisogno di “giochi senza barriere” e se i genitori dell’Associazione Tutti a Scuola sei anni fa non avessero pensato a una giornata come quella che si svolgerà martedì 15 giugno nella Villa Comunale di Napoli (ore 10-21), forse oggi sarebbe il caso di inventarla. Ma per fortuna Giochi senza barriere già esiste ed è una creatura che cresce e mette radici robuste anche in un contesto così sofferente come la Regione Campania.
Infatti, è proprio vero che una giornata di festa interamente dedicata ai bambini e ai giovani con disabilità in questo momento si arricchisce di un ulteriore significato, con il varo della nuova Giunta Regionale Campana. Sarà anche il caso di ricordare, a questo punto, che prima delle ultime elezioni amministrative, Tutti a Scuola aveva rivolto ai candidati alla Presidenza cinque precise domande su scuola e disabilità per le quali erano arrivate altrettante puntuali risposte. E anche il neopresidente Stefano Caldoro aveva assunto degli impegni ufficiali (li si legga cliccando qui), per i quali siamo in febbrile attesa di decisioni concrete e non di mere enunciazioni di principio.

Giochi senza barriere non potrebbe essere una manifestazione così ampia se ai nostri partner istituzionali – Polizia di Stato, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Polizia Municipale, Accademia Aeronautica e Caritas Diocesana – non si affiancasse la gratuità e l’entusiasmo dell’Unitalsi, che ci accompagna sin dalla prima edizione.
Anche quest’anno altre due autorevoli collaborazioni renderanno la nostra iniziativa più interessante: l’Associazione L’altra Napoli e le Catacombe di Napoli saranno presenti infatti a suggellare un’identità di intenti che ci ha visti realizzare – primi nel mondo – l’abbattimento delle barriere architettoniche dell’impianto catacombale del complesso di San Gennaro [se ne legga nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.].

C’è un gran bisogno di “giochi senza barriere”, soprattutto ora che in Campania e in Italia il tema del federalismo fiscale si intreccia a quello del buon governo e della lotta agli sprechi, a partire dalle Regioni più povere.
I bambini e i giovani con disabilità che in migliaia affolleranno la Villa Comunale il 15 giugno rappresenteranno una testimonianza e un invito alla classe politica a ridare importanza alle priorità. La loro presenza sarà anche un monito a riscrivere l’agenda della politica proprio a partire dalla disabilità. A quale federalismo pensano i nostri parlamentari e a quali servizi e livelli essenziali di assistenza sociosanitaria dobbiamo rinunciare per i nostri figli disabili è un interrogativo al quale sarà più semplice rispondere il 15 giugno.
Qualcuno dovrà provare a spiegare a Lella e Giorgio, genitori di Giuseppe, uno splendido ragazzo di 18 anni, autistico, che specie di vita lo attende. Qualcun altro dovrà impegnarsi a dire  a Lucia e Danilo perché per Francesca, una bimba di 8 anni con un ritardo psicomotorio lieve, non ci sono più tempo, spazi e risorse per continuare nella terapia occupazionale che le stava assicurando uno sviluppo verso l’autonomia.
Le priorità, appunto, tante priorità per una classe politica sovente disinvolta nel confondere come si organizza la vita quotidiana vivendo con un disabile, ma molto attenta nel costruire oscene ricchezze frutto di illeciti personali.

Per questi e per tanti altri motivi la sesta edizione di Giochi senza barriere – con i suoi spazi attrezzati, con i cavalli e i cani, le giostre gonfiabili, gli sport, gli artisti di strada, le star dello spettacolo e le agenzie di animazione – diventa una sorta di “necessità sociale”. E quando se ne accorgerà anche la politica, il nostro Paese diventerà un luogo meno difficile da vivere.

*Associazione Tutti a Scuola di Napoli.

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