- Superando.it - https://www.superando.it -

Il Piano Educativo Individualizzato non è un optional!

Bimba in carrozzina con due compagne di scuola«Con sconcerto – ha scritto Fabio Ragaini, in rappresentanza delle associazioni marchigiane Gruppo Solidarietà, Il Mosaico e ANFFAS Jesi (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), rivolgendosi ai dirigenti della Zona Territoriale 5 di Jesi (Ancona) – abbiamo preso visione della lettera inviata il 22 aprile scorso ai Dirigenti Scolastici da parte del Responsabile UMEE (Unità Multidisciplinare Età Evolutiva) della Zona 5, nella quale si propone ai Dirigenti stessi, tenuto conto della crescita degli utenti e dell’organico in diminuzione, di “garantire la verifica del PEI [Piano Educativo Individualizzato, N.d.R.] solamente agli alunni con particolari difficoltà, per le quali si potrebbe rendere necessaria la programmazione di nuovi interventi o la ridefinizione degli obiettivi già prefissati”. Ma quali sarebbero queste “particolari difficoltà”? E gli alunni “senza particolare difficoltà” sarebbero dunque meno bisognosi della verifica?».

In realtà, secondo Ragaini e le associazioni rappresentate nella sua lettera, si tratta chiaramente «di una proposta estremamente grave, della quale forse non si ha piena consapevolezza, in quanto si ritiene di derogare a una funzione non opzionale, ma obbligatoria. È giusto il caso di segnalare che  la verifica del PEI non è un fatto privato tra Zona Territoriale 5 di Jesi e Scuole, ma coinvolge i Comuni e soprattutto riguarda gli alunni e le loro famiglie che hanno il diritto a ricevere tale “prestazione”; è quindi davvero paradossale che di fronte a difficoltà organizzative e carenza di personale si reagisca pensando – cercando l’accordo con un altro Ente – di sacrificare il diritto dell’utente».
Una deriva preoccupante, insomma, mentre si dovrebbe invece denunciare «con forza, pubblicamente, che la carenza di organico determina rischi per  l’erogazione di prestazioni obbligatorie»,  oltre che attuare «modalità organizzative volte a rispondere compiutamente alle esigenze delle persone con disabilità, mettendo esse – non i problemi dei servizi e del personale – al centro».

C’è tuttavia un altro aspetto che secondo Ragaini emerge dalla lettera inviata ai Dirigenti Scolastici dal Responsabile UMEE della Zona Territoriale 5 di Jesi ed è l’utilità stessa dell’adempimento rappresentato dall’elaborazione del PEI.
«C’è l’aspetto formale e quello sostanziale», viene scritto. «Ovviamente non va disatteso il primo, che però dev’essere riempito di contenuti. E questo forse è il vero problema che andrebbe affrontato con rigore da parte di Zona 5, Comuni e Scuola. Molti addetti ai lavori, famiglie comprese, hanno commentato che “fare o non fare la verifica del PEI purtroppo non cambia molto”. Ed è questo l’aspetto drammaticamente grave che deve far riflettere in particolare i servizi per la disabilita della Zona 5».
In sostanza, conclude la nota, «le verifiche vanno fatte come devono; l’organico va aumentato, le difficoltà organizzative devono essere risolte, ma occorre infine che all’aspetto formale si aggiunga quello sostanziale, mettendo realmente al centro i bisogni e diritti degli alunni. Ed è questo l’impegno che attendiamo venga corrisposto, senza ambiguità». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: Gruppo Solidarietà, tel. 0731 703327, grusol@grusol.it.
Please follow and like us:
Pin Share