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Dall’Abruzzo saremo molti

Realizzazione grafica di logo disabilità cacciato a calciLe parole sono come le pietre, ma i fatti rappresentano macigni. La Manovra Finanziaria non colpisce solo la dignità delle persone disabili, ma, di fatto, scardina lo Stato Sociale, forma concreta di democrazia rispettosa dei diritti umani. Sempre che possa essere definito “diritto umano” vivere con 8 euro e 50 centesimi al giorno, visto che a tanto ammonta la pensione d’invalidità civile (esattamente 256,67 euro al mese).
Forse il Governo ha ragione, rappresentiamo costi superflui! Considerato poi che la soglia di indigenza per individui estremamente poveri ammonta a un dollaro al giorno (dati della Banca Mondiale), possiamo anche dire che in un certo senso “gli invalidi italiani sono ricchi”.

Ma le novità di queste settimane non finiscono qui! Qualcuno, infatti, ha rispolverato l’arte della demagogia, ovvero far finta di colpire i falsi invalidi per eliminare quelli veri. E scopriamo anche di essere una “società sana”, un vero e proprio miracolo! 8 euro e 50 centesimi al giorno, infatti, potranno essere erogati solo alle persone affette da un’unica minorazione (con percentuale di invalidità superiore al 74%), mentre quelle affette da varie patologie inferiori all’85% non percepiranno il sussidio. Ci sarà dunque il paradosso che chi è affetto da un’unica invalidità del 74% percepirà la pensione, mentre chi ha più menomazioni, anche se arriva all’84%, non ne potrà usufruire.
E poi vogliono introdurre nuovi criteri per assegnare le indennità di accompagnamento. Passando quell’emendamento, praticamente solo chi si trova in uno stato vegetativo potrà beneficiare dell’indennità, in quanto ne avrebbero diritto solo le persone incapaci di compiere tutte le azioni  quotidiane della vita (non una sola), escludendo così quelli che ad esempio deambulano con ausili, quei cittadini che non riescono a mangiare, a vestirsi o ad orientarsi autonomamente.

Il Nomenclatore Tariffario delle Protesi e degli Ausili è bloccato da un decennio, così come sono fermi i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Il collocamento obbligatorio è un disastro, tant’è che recenti indagini Istat sostengono che solo il 3,5% degli italiani disabili ha un lavoro. Il Fondo per le Non Autosufficienze è stato eliminato; sono state tagliate drasticamente le ore per la riabilitazione fisioterapica, per quella domiciliare e per l’assistenza. E dopo il blocco del sostegno scolastico e il fallimento dei progetti di Vita Indipendente, che fine hanno fatto il modello biopsicosociale e l’ICF [la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute, introdotta dall’OMS nel 2001, N.d.R.]? Perché il disagio mentale è abbandonato a se stesso? Né funziona ancora l’Osservatorio Nazionale sulla Disabilità, senza parlare dei gravi problemi legati alle barriere architettoniche e del diritto alla mobilità.

Il Decreto Legge 78/10 è una vergogna e non può essere convertito così com’è dal Parlamento di una nazione che si definisce civile, perché colpisce le fasce deboli della società, quelle più emarginate. Le famiglie che da anni assistono malati gravissimi senza il sostegno delle istituzioni spesso diventano anch’esse “portatrici sane di disabilità”.
Questo provvedimento va cambiato anche in virtù di una legge che qualcuno ignora [la Legge 18/09, N.d.R.], ma che sancisce i principi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità i quali vanno in tutt’altra direzione. Per questo, nella forma e nella sostanza, l’atteggiamento del ministro dell’Economia Giulio Tremonti continua ad essere lesivo della dignità delle persone con disabilità e delle loro famiglie.

Saremo in tanti, disabili abruzzesi, a partecipare alla manifestazione nazionale del 7 luglio in Piazza Montecitorio a Roma, indetta dalla FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili) e dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), per bloccare questo provvedimento pericoloso, vergognoso, anticostituzionale e discriminatorio.

*Persona con disabilità abruzzese.

Ricordiamo anche la petizione denominata Giù le mani dai disabili, lanciata dalla FISH in «Vita.it» (già 5.438 sottoscrizioni, al momento in cui scriviamo), cui si può aderire cliccando qui.
Suggeriamo anche la lettura, sempre nel nostro sito, dei seguenti testi: Grave attacco alla disabilità in Commissione Bilancio: manifestazione il 7 luglio a Roma (cliccare qui); Ora la misura è proprio colma (Franco Bomprezzi) (cliccare qui); Un appello contro quell’emendamento (cliccare qui); Quell’emendamento è discriminatorio e anticostituzionale (cliccare qui); Adesione compatta alla manifestazione del 7 luglio. E anche una petizione (cliccare qui); Un incredibile capovolgimento di valori (Salvatore Nocera) (cliccare qui); La protesta delle associazioni di persone con sindrome di Down (Sergio Silvestre) (cliccare qui); Resistere e manifestare, in nome del diritto e della giustizia (cliccare qui); Ecco perché sarò a Roma (Franco Bomprezzi) (cliccare qui); L’opera più grande ovvero Le mani al collo degli italiani (disabili) (Giorgio Genta) (cliccare qui); Purtroppo, Senatore, per noi il problema è sin troppo chiaro (cliccare qui); Facciamo comprendere che siamo in tanti! (cliccare qui); Bersaglio conosciuto, immobile e senza difesa (Luisella Bosisio Fazzi) (cliccare qui); Certo che qualcosa è stato fatto ed è anche grave! (cliccare qui).
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