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L’inclusione a scuola soffre già, perché aggravare la situazione?

Classe di scuola sovraffollata«Il tetto massimo di venti alunni, se nella classe ne è presente uno con disabilità, è stato dettato dall’esperienza positiva sperimentata sul campo in tanti anni, proprio per garantire una corretta integrazione scolastica, formando la classe stessa con un numero “adeguato”, affinché le insegnanti possano offrire buona qualità di insegnamento a tutti gli alunni».
Sono parole di Sergio Silvestre, coordinatore nazionale di CoorDown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down), che anch’egli dunque, dopo le prese di posizione di FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili) e ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), da noi riprese su queste pagine (se ne legga cliccando qui e qui), contesta duramente l’emendamento n. 9143 all’articolo 9, comma 15 della Manovra Finanziaria – apportato in Commissione Bilancio al Senato – con il quale si stabilisce che le classi che accolgono alunni con disabilità possono essere costituite anche in deroga al limite previsto dall’articolo 5, comma 2 del DPR 81/09.

«Purtroppo – scrive Silvestre – tale norma lede fortemente il diritto allo studio degli alunni con disabilità e in generale anche quello della totalità degli alunni». «Coordown – aggiunge – ha avviato dal mese di giugno scorso un’azione di mobilitazione, assieme ad altre associazioni di persone con disabilità e di insegnanti e genitori, per contestare le problematiche che sempre più penalizzano l’integrazione scolastica degli alunni disabili, a causa dei tagli apportati al settore, rivolgendosi proprio contro la mancata applicazione di questa norma che vede il 37% delle classi frequentate da alunni con disabilità oltre il limite dei ventidue alunni, mentre le classi con più di due alunni con disabilità risultano oggi essere in Italia oltre 5.500. Sono numeri di fronte ai quali è a rischio la qualità educativa per oltre 120.000 alunni, sia disabili che normodotati» (dell’iniziativa avviata in giugno dal CoorDown si legga nel nostro sito cliccando qui).
«In assenza, dunque, di risposte da parte del ministro Gelmini sulle questioni sollevate – dichiara il coordinatore di CoorDown – nel mese di settembre sarà attuata una forte mobilitazione con la spedizione al Ministero di migliaia di cartoline di protesta, azione che culminerà il 1° ottobre con una grande manifestazione davanti alla sede del Ministero stesso a Roma, per denunciare le gravi mancanze dell’applicazione delle normative per il diritto allo studio delle persone con disabilità».
«Infatti – conclude Silvestre, chiedendo l’immediata abrogazione dell’emendamento “incriminato” – quanto previsto nella Manovra Finanziaria è un chiaro segnale di come il Governo non ponga più la dovuta attenzione alle necessità degli alunni con disabilità, non considerando minimamente che un’efficace attività nel campo dell’istruzione di questa fascia di alunni può diventare un investimento per il futuro, poiché un alunno disabile che acquisisce strumenti e capacità didattiche diventerà un cittadino che potrà lavorare e avere quindi la possibilità di uscire dal sistema assistenziale». (S.B.)

Sulle questioni trattate nel presente testo, suggeriamo anche la lettura, sempre nel nostro sito, di: La sofferenza dell’integrazione scolastica (cliccare qui), Ed ora è la volta dei bambini con disabilità… (cliccare qui) ed Emendamento sulla scuola: un’approssimazione che avvilisce (Roberto Speziale) (cliccare qui).
Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa CoorDown ONLUS (Federico De Cesare Viola), tel. 339 5390620, ufficiostampa@coordown.it.
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