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A Pescara niente da fare, ma quanti altri stadi saranno inaccessibili?

Difficile, per Cladio Ferrante, assistere tranquillamente alla partita di calcio Pescara-Siena, il 22 agosto scorso«Nonostante i lavori da 10 milioni di euro, lo Stadio Adriatico di Pescara resta vietato ai disabili». La denuncia arriva da Claudio Ferrante, responsabile dell’Ufficio DisAbili del Comune di Montesilvano (Pescara), che ha raccontato le proprie difficoltà nell’accedere all’impianto, guardare la partita e lasciare l’impianto stesso, facendo la fila davanti all’ascensore, in occasione di Pescara-Siena, gara d’esordio del Campionato di Serie B 2010-2011, il 22 agosto scorso.

«Secondo la mia esperienza – ha dichiarato Ferrante – la progettazione dello stadio, rinnovato per i Giochi del Mediterraneo del 2009, viola la Legge Nazionale 41/86 [Finanziaria per il 1986, N.d.R.], che lega l’erogazione dei finanziamenti pubblici per la realizzazione di opere alla tutela e all’accessibilità da parte dei disabili. Allo stadio di Pescara questo non avviene».
In particolare, annota ancora Ferrante, «la zona riservata alle persone con disabilità si trova tra la Tribuna Maiella e la Curva Nord, ove vi è posto per una sessantina di persone, tra disabili e assistenti. E tuttavia solo chi arriva prima riesce a vedere la partita poiché, non essendovi gradoni, solo chi è in prima fila può assistere allo spettacolo, senza dimenticare che quello spazio non è coperto».
Una vera e propria beffa si è registrata poi in occasione della partita amichevole tra le Nazionali di Italia e Olanda, il 14 novembre 2009, quando erano stati montati una copertura e un soppalco per permettere la visione alle persone con disabilità. «Ma dopo la partita – racconta il responsabile dell’Ufficio DisAbili di Montesilvano – tutto venne smontato e non si trova più niente».

«Il problema forse più grave – conclude Ferrante, reclamando provvedimenti urgenti, come prescritto da tante leggi nazionali e internazionali – è che non esiste una via di fuga d’emergenza in caso di incidenti. Se infatti prima dei lavori di riqualificazione c’era la rampa, oggi, in caso di un fuggi fuggi generale, noi disabili resteremmo intrappolati. L’unico modo per scendere è prendere l’ascensore: e se ci fosse un black-out? Per migliorare basterebbe intanto una rampa d’accesso dalla tribuna alla pista di atletica».

Incominciata solo la scorsa settimana, dunque, la Serie B boccia già uno dei suoi impianti e temiamo che esso non sia certo il solo a presentare problemi di accessibilità. Tra qualche giorno arriverà anche l’esordio del massimo Campionato di Serie A e come anche in passato, siamo naturalmente pronti a recepire eventuali segnalazioni che possano servire a migliorare la situazione. (S.B.)

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