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Ma le barriere nelle chiese non sono offensive?

La rockstar Elton John: secondo monsignor Giacomo Babini, vescovo emerito di Grosseto, una sua esibizione canora davanti a una chiesa sarebbe «offensiva»Ha tuonato nelle scorse settimane monsignor Giacomo Babini, vescovo emerito di Grosseto, da Pontifex.Roma («blog di libera informazione cattolica», come esso stesso si autodefinisce): «I cattolici farebbero bene ad occupare la piazza della cattedrale di Trani per protesta contro Elton John. Incredibile che canti davanti ad una chiesa. Non se ne può più degli omosessuali». E ancora: «Fare cantare quel signore davanti ad una Chiesa mi sembra inadeguato, blasfemo ed offensivo, esistono luoghi acconci a queste cose, la Cattedrale è pur sempre la cattedra del vescovo e la chiesa dei fedeli tutti, dei cattolici, messa in ridicolo da quel signore». Per concludere così: «Tutti conoscono le disordinate tendenze di Elton John e la sua vita depravata, dunque svolgere una sua esibizione davanti alla casa di Dio è offensivo».
Toni da vera e propria “crociata”, rispetto ai quali, naturalmente, non sono mancate dure reazioni, attorno a un evento lanciato nel giugno scorso e da svolgersi nella piazza davanti al Duomo di Trani, allo scopo – venne detto al momento della presentazione – «di candidare il borgo antico della città pugliese a monumento tutelato dall’Unesco».
Oggi sembra certo che il concerto di Elton John si farà, anche se in un’altra sede – il 22 settembre presso il Monastero di Colonna – ed è probabile che le polemiche non mancheranno nemmeno in quell’occasione. Da parte nostra, non intendiamo soffermarci sulle dichiarazioni di monsignor Babini, che riteniamo si commentino da sé. Di tutt’altro tono, del resto, sono state le parole del vescovo di Trani, Giovan Battista Pichierri, che al «Corriere del Mezzogiorno» ha affermato: «La concessione del suolo pubblico è affare delle Istituzioni Pubbliche. Un conto sono i comportamenti individuali, un altro le manifestazioni canore. Né, d’altra parte, l’opinione espressa sul sito internet rappresenta quella della Santa Sede o della Chiesa».
E in ogni caso noi vorremmo qui cogliere un altro aspetto – come ha intelligentemente fatto Gennaro Palmieri, presidente della UILDM di Trani (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) – proponendo cioè un significativo parallelo tra “ciò che offende” e “ciò che invece non offende”.

Gennaro Palmieri, presidente della UILDM di Trani (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare)Dunque, scrive Palmieri, «Monsignor Babini non benedice, ma “maledice” Elton John in quanto persona omosessuale e a causa della sua “diversità”, sarebbe un'”offesa alla Chiesa” consentire a questa rock-star gay di manifestare le sue doti professionali e canore in un sito così suggestivo qual è il piazzale antistante la famosa e invidiata Cattedrale di Trani. Al di là di giudizi come questi, che dimenticano valori come l’Amore, la Condivisione o l’Uguaglianza, mi chiedo a questo punto: “Perché Monsignor Babini non si è preoccupato di inoltrare degli inviti a tutti i Reverendissimi Monsignori delle varie Diocesi, per esortarli a intraprendere le pratiche burocratiche per l’abbattimento delle barriere architettoniche in tutti i luoghi di culto e per far sì che anche le persone disabili motorie possano accedere personalmente a questi siti senza dover mortificarsi e umiliarsi, a tal punto da doversi nascondere quanto più possibile per la vergogna causata dalla situazione dell’essere presi di peso e trasportati da volontari, come “sacchi di patate”, per potervi accedere? Senza considerare l’imprevisto di una caduta accidentale e rovinosa nel corso dell’operazione…».

E tuttavia, c’è anche una nota positiva ravvisata nella vicenda dal presidente della UILDM di Trani. «Questa storia – racconta infatti – mi ha dato finalmente l’input per intraprendere il difficile cammino di un iter, presso la Curia o chi di dovere, per arrivare all’accessibilità di tutte le chiese di Trani, ferma restando, naturalmente la salvaguardia architettonica e l’autorizzazione della Soprintendenza alle Belle Arti».
Si è visto anche questo, in occasione della recente festa patronale di Trani: una pizzeria (in Via San Giorgio) che per dislocare i propri tavolini sul marciapiede, ha utilizzato le transenne di proprietà comunale, con l'ausilio di alcune corde, rendendo il passaggio su quello stesso marciapiede praticamente impossibile (foto di G. Palmieri)Il lavoro, però, non mancherà, a partire proprio dalla Cattedrale di fronte alla quale avrebbe dovuto svolgersi il concerto di Elton John. Il famoso edificio, infatti, con i suoi sagrati sprovvisti di rampe, la mancanza di montascale e di bagni attrezzati, resta praticamente interdetto alle persone con disabilità.
«Eppure – sottolinea Palmieri – a volte basterebbe solo un po’ di buona volonta e una pedana amovibile, per risolvere tanti problemi e invece ci sono situazioni, come quella riguardante il recente restauro della Chiesa di Santa Chiara, nelle quali a tutto si è pensato fuorché ad abbattere le barriere». «E poi ci si sofferma – conclude – sulla “diversità” di Elton John, ma queste vergogne dove vogliamo collocarle?».

Questo dunque per il “sacro”. Sarà allora il “profano” a riscattare la situazione di accessibilità a Trani, bella città pugliese di oltre 53.000 abitanti, che insieme a Barletta e ad Andria forma anche una Provincia di recente istituzione? Pare proprio di no, come denuncia ancora una volta – pur con grande amarezza – il nostro “testimone sul campo” Gennaro Palmieri.
L’esempio più recente di una cultura dell’accessibilità ancora tutta da costruire riguarda la festa patronale di San Nicola il Pellegrino (30 luglio-3 agosto scorsi), durante la quale era praticamente impossibile, «nelle zone attigue al centro città, trovare libero uno scivolo per salire sui marciapiedi – posto che gli scivoli o i marciapiedi stessi non fossero degradati – occupati com’erano dai tavolini degli esercizi commerciali che pure avevano regolarmente pagato per l’occupazione del suolo, mentre altri probabilmente lo facevano abusivamente. Oppure, di fronte agli unici due scivoli apparentemente agibili, il passaggio era stato ostruito dai mezzi di locomozione dei venditori ambulanti che, in occasione della festa patronale, avevano aperto le proprie bancarelle».
«Fatto sta – conclude Palmieri – che le persone con disabilità dovevano forzatamente transitare sulle corsie stradali, confidando nelle buone qualità degli autisti e sperando di non essere investiti da qualcuno di loro un po’ più distratto. E di vigili, per far rispettare questo sacrosanto diritto, nemmeno l’ombra…».

Insomma, mancati investimenti pubblici, abusi e “controllori che non controllano”, per una situazione che tuttavia non deprime certo il combattivo presidente della UILDM tranese il quale dichiara: «Intendiamo formalizzare con atti d’uficio tutte le nostre iniziative, sia nei confronti delle chiese che di ogni altra situazione di inaccessibilità, perché siamo in tanti Cittadini con disabilità ad essere ormai saturi di mortificazioni e di diritti negati». Con buona pace, aggiungiamo, del vescovo emerito di Grosseto, monsignor Babini, che sembra ritenere “offensiva” soltanto l’omosessualità! (Stefano Borgato)

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