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In Francia disabilità seconda solo al razzismo come causa di discriminazione

Fotografia dal basso della Torre Eiffel di Parigi, con un grande marchio della disabilitàSignificativi i dati prodotti da un recente studio pubblicato in Francia dall’INSEE (l’Istituto Nazionale di Statistica e Studi Economici, equivalente del nostro Istat), secondo i quali il 41% dei giovani francesi con disabilità dichiara di aver subito almeno una volta una discriminazione, cifra, questa, di ben otto volte superiore rispetto ai coetanei non disabili.
Riguardo poi alle persone adulte appartenenti alla fascia di età tra i 25 e i 54 anni – in proporzione colpiti da una disabilità quasi il doppio delle volte rispetto ai giovani (ovvero il 9,6% contro il 5,4% tra i giovani dai 10 ai 24 anni) – la disabilità o lo stato di salute sarebbero causa di discriminazione solo per il 23% di essi.

Sempre dalla stessa ricerca emerge che le prese in giro e gli insulti vengono ravvisati in maniera uguale sia dai giovani non disabili (il 90%) che dai coetanei con disabilità (l’86%) e tuttavia ben il 64% di questi ultimi dichiara di avere l’impressione di essere «messo in disparte», contro il 35% dei coetanei non disabili. La negazione di un diritto, inoltre, viene dichiarata dal 13% dei giovani con disabilità e solo dall’1% dei giovani non disabili.

Rispetto poi ai diversi tipi di disabilità, quelle intellettive (di comportamento, di apprendimento, di comprensione o di linguaggio) sono causa di discriminazione per il 31% delle persone tra i 25 e i 54 anni, mentre la cifra sale al 45% per la fascia di età dai 10 a 24.
Nel caso invece di disabilità motorie, la discriminazione viene ravvisata dal 40% dei giovani e dal 26% degli adulti. Per quelle sensoriali, infine, i dati sono del 33% tra i giovani e del 19% tra gli adulti.

E ancora, guardando al gruppo di persone con disabilità comprese tra i 25 e i 54 anni, i dati in maggiore contrasto si registrano certamente confrontando quelli riguardanti chi ha un lavoro e chi è disoccupato. La metà dei disoccupati, infatti, dichiara di avere subìto dicriminazioni o ingiustizie dovute alla disabilità o al proprio stato di salute, mentre la quota scende a un quarto per le persone con disabilità che hanno un lavoro.

Da notare infine che, secondo il più recente rapporto stilato sempre in Francia dall’HALDE – l’Alta Autorità per la Lotta contro le Discriminazioni e per la Parità – la disabilità o lo stato di salute costituiscono nel Paese transalpino la seconda causa di discriminazione (18,5%), dopo quella razziale (28,5%).

*Traduzione e adattamento – curato da Giuliano Giovinazzo, in collaborazione con Stefano Borgato – di un articolo pubblicato il 30 luglio luglio 2010 dalla testata «Le Figaro» e disponibile in versione originale cliccando qui. Approfondimenti (in lingua francese) sullo studio dell’INSEE sono disponibili cliccando qui.

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