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Caro Presidente del Consiglio, sono una cittadina italiana…

Primo piano di occhio di donna con espressione severaGentile Onorevole Berlusconi, sono una cittadina italiana, ho un marito pensionato e tre figli, di cui la seconda gravemente disabile e sono orgogliosa di ognuno di loro indistintamente, orgogliosa anche di come noi genitori siamo riusciti a dare opportunità di vita e di futuro a ognuno di loro, pur senza grande sostegno da parte delle Istituzioni.
Ho ascoltato le sue parole nella conferenza stampa del 6 ottobre scorso, in cui ha informato che sarà inviato a dieci milioni di famiglie italiane il libro dal titolo Due anni di Governo, ove saranno spiegate ai cittadini le azioni positive del Governo di cui lei è presidente.
Tra le altre, il Bonus famiglia, le facilitazioni agli studenti, quelle alle giovani coppie, il fondo per l’affitto, le minori spese sostenute dalle famiglie nel 2009, le pari opportunità nei luoghi di lavoro, centomila nuove case popolari in costruzione, le detrazioni per l’iscrizione agli asili nido, l’abolizione dei ticket sanitari e quella dell’ICI.

Mi vorrei soffermare solo su alcuni di questi punti, quelli che conosco meglio e che sono fondamentali per noi famiglie che abbiamo al nostro interno un componente con disabilità.
L’abolizione dell’ICI: certamente una buona iniziativa, lodevole agli occhi dei Cittadini, ma che ha penalizzato i Comuni, che si sono ritrovati con minori risorse economiche e che quindi hanno dovuto tagliare i servizi, non avendo ricevuto dal Governo fondi che sostituissero le minori entrate.
Il Bonus famiglia: altra lodevole iniziativa, ma fine a se stessa, come fosse “un regalo inaspettato”, che non è servita però a migliorare realmente le condizioni delle famiglie.
Le minori spese sostenute dalle famiglie nel 2009: in realtà tutte le spese sono aumentate, in tutti i campi e per tutte le esigenze, dalla scuola alla sanità, dai trasporti agli alimentari.
L’abolizione dei ticket sanitari: ma quali? Credo  che come Cittadini ci meriteremmo almeno il rispetto di essere considerati come esseri pensanti e non come individui a cui propinare ciò che si vuole. La sanità pubblica italiana – a parte poche specialità – sta decadendo, ai limiti del terzo mondo. Faccia un giro negli ospedali, negli ambulatori, nelle sale operatorie e potrà vedere personalmente ciò che succede.
Lei forse non è a conoscenza  che in Italia vi sono persone con disabilità di ogni età, migliaia delle quali con malattie degenerative fin dalla nascita, altre con patologie gravissime come la SLA (sclerosi laterale amiotrofica), la SMA (amiotrofia spinale), le malattie metaboliche ecc. ecc. e che in questi ultimi anni la sanità  di tutte le Regioni ha limitato ai minimi termini la riabilitazione motoria, logopedica e sensoriale, sia ambulatoriale che domiciliare. Queste persone, quindi, hanno perso – in nome  del  contenimento dei costi – ogni speranza di miglioramento e in molti casi  anche la semplice e umana possibilità di “peggiorare più lentamente”.
Come si può dunque pensare che la sanità possa migliorare i suoi servizi, se sono preannunciati e attuati tagli a tutti i livelli? La tecnologia aumenta le sue potenzialità e i costi vengono tagliati? Non ha senso! Così facendo, solo chi potrà permetterselo potrà curarsi e sperare in una riabilitazione efficiente.
Tempo fa avevo chiesto a nome dell’Associazione che ho creato [Associazione “Claudia Bottigelli” per la Difesa dei Diritti Umani e l’Aiuto alle Famiglie con Figli Disabili Gravissimi, N.d.R.] di istituire fondi destinati alle famiglie per l’assistenza ai figli che vivono grazie a dei macchinari salvavita e mi è stato risposto da un Sottosegretario che sono le Regioni a dover provvedere. Ma se le Regioni devono tagliare milioni di euro della spesa sanitaria, quale speranza hanno queste famiglie di poter vivere una vita decente? Altro che abolizione dei ticket!

Noi esistiamo, Onorevole Berlusconi, noi e i nostri figli, anche se la politica forse preferirebbe eliminarci dalla  vostra società. Cosa dobbiamo fare per farvi capire che esistiamo e che non siamo solo “numeri da cancellare” dall’elenco INPS?
Dieci milioni di copie del libro Due anni di Governo quanto sono costate ai contribuenti? Questo denaro poteva essere speso in modo più utile per i cittadini più fragili e bisognosi d’attenzione?
Per tutti questi motivi, per tutte queste ingiustizie e per i punti che lei ha elencato e che non rispecchiano la realtà, le chiedo di non inviarmi il libro Due anni di Governo. Dovrei spendere denaro per rinviarlo al mittente, ma soldi da buttare non me ne restano.

*Presidente Associazione “Claudia Bottigelli” per la Difesa dei Diritti Umani e l’Aiuto alle Famiglie con Figli Disabili Gravissimi.

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