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Quell’amato odiato terzo posto

La nostra nazionale in un momento di gioco durante i Mondiali  (foto i Mirco Albrigo)Terzo posto. Olanda. Germania. Tre parole che cominciano ad apparire con troppa costanza nella storia della nostra nazionale italiana di wheelchair hockey. Ai campionati mondiali precedenti, ospitati dalla Finlandia, i primi della storia di questa disciplina sportiva, e anche ai precedenti europei, l’Italia era riuscita a guadagnarsi il terzo posto. In entrambi i casi, campionessa indiscussa era rimasta l’Olanda. C’è anche una terza costante da segnalare e si chiama Germania. Per l’Italia il primo incontro di campionato  anche agli scorsi europei è capitato con la Germania e l’esito è stato negativo per i nostri.

Ai secondi campionati mondiali che si stanno svolgendo in questi giorni a Lignano Sabbiadoro, in provincia di Udine, il copione si sta ripetendo. Anche qui la prima squadra che l’Italia ha dovuto incontrare è stata la Germania. Prima della partita le aspettative erano alte, perché il nostro team è arrivato a Lignano in gran forma e con una grande determinazione a vincere. Pareva giocasse a nostro favore anche il desiderio di smuovere la situazione, di rompere quella sorta di predeterminazione per cui la partita contro la Germania viene inesorabilmente persa. Invece, l’esito finale è stato 4 a 5 a favore della Germania.

E il copione continua ad essere sempre lo stesso anche nelle sue altre pagine: nel pomeriggio di oggi, sabato 5 novembre, l’Olanda batte l’Italia in una bellissima partita di semifinale giocata con passione e prontezza fino all’ultimo minuto, ma pur sempre persa. Claudio Carelli, il capitano della nazionale italiana, lascia il campo amareggiato ma anche soddisfatto: «Mi sono reso conto che non siamo più tanto distanti dalle prestazioni degli olandesi. Abbiamo un problema soprattutto con l’inizio partita. Se partiamo male, prendendoci qualche goal, facciamo poi molta fatica a rialzarci. A differenza che con la Germania qui, però, abbiamo reagito subito, anche se non è stato sufficiente. Sono comunque orgoglioso di poter dire che abbiamo dato il massimo di noi stessi e siamo uno dei pochi team capaci di far tremare l’Olanda. Loro sono i numeri uno e non è facile, per noi che siamo distrofici, confrontarci con atleti che rispetto a noi sono quasi “normodotati”. Hanno molta più forza fisica. Questo permette loro di stancarsi di meno e arrivare lucidi davanti alla porta anche dopo un’azione di attacco lunga».

L’esito della partita con l’Olanda determina anche la terza costante della nostra nazionale: quello della competizione per il terzo posto. Domani, infatti, l’Italia incontrerà la Finlandia per disputarsi  questo titolo.

Il titolo di campione, invece, se lo contenderanno Olanda e Germania, le due squadre che si confermano le più potenti ed esperte nell’ambito internazionale del wheelchair hockey.

Ai Campionati Mondiali di wheelchair hockey, seguiti per Superando dall’inviata Barbara Pianca, abbiamo già dedicato i testi:
Ore di vigilia per Italia-Germania di wheelchair hockey (cliccare qui); L’hockey in carrozzina vuole definire la sua identità internazionale (cliccare qui); Ai nastri di partenza i Mondiali di hockey in carrozzina (cliccare qui) 

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