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Abruzzo: passi avanti per la Legge sulla Vita Indipendente

Nicoletta Verì, presidente della Quinta Commissione Regionale dell'Abruzzo, per gli Affari Sociali e la Tutela della SaluteIl 19 gennaio scorso, per il Movimento per la Vita Indipendente dell’Abruzzo, si è forse finalmente aperta un’importante porta di discussione per dare il via all’attesa e sospirata Legge sulla Vita Indipendente anche nella nostra Regione.
Infatti, dopo lunghe peripezie e richieste di interventi, siamo stati ricevuti – per la prima volta in quattro lunghi anni di incessante attività – dalla Quinta Commissione Affari Sociali e Tutela della Salute della Regione, per illustrare l’importanza della nostra richiesta affinché anche in Abruzzo le persone con disabilità grave e le loro famiglie possano avvalersi di un’assistenza gestita in forma indiretta tramite un’apposita legge che ci permetta di vivere e di essere assistiti come e da chi noi stessi desideriamo.
Programmare il nostro futuro è un diritto sancito da tante leggi, convenzioni e dalla Costituzione Italiana, ciò che spesso, nel nostro Paese, non viene rispettato come si dovrebbe. E tuttavia, crediamo che grazie alla nostra determinazione e alla sensibilità di tutti quei politici che operano e lavorano con coscienza, ascoltando direttamente le persone coinvolte e applicando quindi i princìpi di una corretta governance, presto potremo anche noi ottenere quei diritti che altrove sono ormai esigibili.

Alla riunione del 19 gennaio chi scrive è stato accompagnato dall’amico Camillo Gelsumini, collaboratore attivo del nostro Movimento, nonché disability manager e presidente della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) di Pescara.
Per l’occasione abbiamo illustrato ai presenti, e in particolar modo alla presidente della Commissione Nicoletta Verì, quanto sia importante approvare questa legge e come in molte Regioni italiane i progetti di Vita Indipendente da tempo siano ormai una realtà. Abbiamo tra l’altro fatto notare che recentemente [se ne legga nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.] anche la Regione Molise ha approvato una propria legge su questo argomento e per far comprendere meglio la questione, ne abbiamo distribuito ai presenti una copia [Legge Regionale del Molise 18/10. La si veda cliccando qui, N.d.R.].
Purtroppo abbiamo dovuto rilevare con un pizzico di amarezza che tra i membri della Commissione – pur essendo stati informati della nostra audizione – c’erano visibili assenze e in ogni caso possiamo dire che tutti i presenti hanno apprezzato il nostro intervento.
Da parte mia ho illustrato i benefìci che tutti ne trarranno. Infatti, l’utente con disabilità e la sua famiglia saranno pienamente soddisfatti perché nessuno potrà gestire meglio di loro l’assistenza; l’ente gestore avrà un grande risparmio di denaro (circa il 2-300% e in alcuni casi anche il 900%), perché non dovrà pagare più l’attuale gestione del servizio alla non autosufficienza; e infine – fatto non meno importante in questo periodo della nostra storia – ci saranno molti posti di lavoro in più poiché per ogni disabile grave ci sarà un nuovo occupato, con regolare contratto di assistente personale e i posti potranno addirittura essere due, nei casi di disabilità gravi e gravissime.
Dal canto suo, Gelsumini – coinvolto da tempo nelle varie Commissioni – ha approfondito invece i dettagli tecnici degli argomenti, parlando ad esempio di integrazione socio-sanitaria, classificazione ICF [la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute, definita nel 2001 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, N.d.R.], competenze delle UVM [Unità di Valutazioni Multidimensionali, N.d.R.], presa in carico e “dopo di noi”, evidenziando come una legge sulla Vita Indipendente risponderebbe a molteplici richieste, provvedendo anche – finalmente – ad applicare specifiche prescrizioni normative finora disattese dall’Amministrazione Regionale abruzzese, come la Legge 328/00 o la stessa Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, e altre norme relative alle “Pari Opportunità” o alla necessità di uniformarsi al principio di Non Discriminazione.

Al termine della discussione abbiamo per altro fatto rilevare che – qualora queste promesse fossero disattese – saremo costretti, nostro malgrado, a indire una manifestazione pubblica che per noi, disabili gravi, costituirebbe indubbiamente una prova molto dura da affrontare, ma che auspichiamo ci venga evitata dal mondo della politica abruzzese. Siamo infatti convinti che i nostri politici regionali, preso atto della situazione – come del resto ci hanno ampiamente garantito, in modo del tutto bipartisan – provvedano al più presto all’approvazione di una Legge Regionale che sostenga la non autosufficienza, la disabilità e, soprattutto, anche le famiglie.

*Responsabile Movimento per la Vita Indipendente dell’Abruzzo. Componente del Consiglio dell’AIAS (Associazione Italiana Assistenza Spastici) di Lanciano (Chieti).

Sui temi qui trattati, suggeriamo anche la lettura – sempre nel nostro sito – dei recenti testi intitolati Vita Indipendente: le preoccupazioni dell’Abruzzo (cliccare qui) e Abruzzo: bene le parole, ora vediamo i fatti (cliccare qui). Per il Molise, poi: Il Molise a una svolta sulla Vita Indipendente (cliccare qui).
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