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Dislessia: dopo la legge, bisogna lavorare per cambiare la cultura

Disegno di ragazzo con la testa come un colapasta: rappresenta la dislessiaCredo di poter parlare a nome dei tanti genitori di bambini e ragazzi dislessici, ma anche dei molti insegnanti già sensibili al tema, nel ribadire ancora una volta che il problema non sono i nostri figli dislessici e non è la dislessia. Il problema è piuttosto l’incapacità di capire cosa essa sia e come si debba serenamente affrontare, senza pregiudizi, all’interno di un sistema didattico finalmente flessibile alle differenze.

I nostri figli non sono “malati”, “stupidi”, “pigri”, “svogliati”. Sono invece ragazzi intelligenti, capaci e creativi che hanno semplicemente modalità di apprendimento diverse da quelle rigidamente standardizzate e che hanno pertanto bisogno di metodologie didattiche flessibili nonché di strumenti consoni alle loro peculiarità.
Essere dislessici non è una vergogna, come non lo è essere mancini, daltonici o albini. Ben lungi dall’essere un handicap o, peggio ancora, un’etichetta infamante, la dislessia è semplicemente una caratteristica individuale. E infatti il problema nasce solo nel momento in cui questi ragazzi, spigliati e arguti, vengono a contatto con un sistema scolastico che non ne riconosce la legittimità, che ne mette in dubbio la veridicità, che rifiuta di dare loro ciò di cui hanno bisogno. In sintesi, che non rispetta la loro identità personale.
In tale contesto ai nostri figli non rimane che soccombere, innanzitutto psicologicamente e tanto più velocemente quanto meno possono contare su una famiglia capace di tutelarne caparbiamente i diritti. Diversamente invece possono sviluppare tutte le loro capacità, acquisire l’autostima necessaria per raggiungere il successo formativo e costruirsi il bagaglio culturale fondamentale per realizzarsi nella vita. Basta poco, in fin dei conti, solo un pizzico di sensibilità e rispetto.

Conosco personalmente ragazzi dislessici eccezionali, che si sono laureati, che hanno scritto libri, che hanno lanciato attività imprenditoriali, che hanno mille stupendi progetti in testa, ma purtroppo vedo anche tanti loro compagni più sfortunati, vittime sacrificali di una cultura prevaricante e irrispettosa delle differenze. È vero, oggi, finalmente, possiamo contare su una legge che tutela i diritti degli studenti dislessici, approvata alcuni mesi or sono all’unanimità [la Legge 170/10, N.d.R.], ma sappiamo anche che si tratta di un cambiamento culturale il cui decorso non sarà così immediato e scontato.
Giocano “contro” i pregiudizi e l’abituale resistenza al cambiamento, ben supportati dall’altisonante campagna negazionista che trova spesso breccia sui media proprio per i suoi toni allarmistici («scuole come ospedali», «malati anziché somari», «scuole in declino» ecc.). Mascherati da una patina di buonismo egualitario, questi interventi ricalcano la feroce crociata anti-psichiatrica (e anti ADHD [disturbo da deficit di attenzione e iperattività, N.d.R.] e DSA [disturbi specifici di apprendimento, N.d.R.]), sbarcata dagli Stati Uniti assieme a una ben nota setta pseudo-religiosa.

Ora il Comitato Tecnico-Scientifico Ministeriale è al lavoro per definire i decreti attuativi della Legge 170/10 ed ecco – come in ogni momento delicato dell’iter legislativo – far capolino un nuovo attacco, lanciato a spron battuto sui media a mo’ di comunicato stampa, questa volta da una fantomatica “insegnante” in totale anonimato [in realtà firmatasi con la sigla A.M.P. Se ne legga la lettera ad esempio cliccando qui, N.d.R.].
Non credo certo che gli autorevoli componenti del Comitato Ministeriale si lascino condizionare da argomenti così poco qualificati. In ogni caso, si sappia, noi genitori di ragazzi dislessici, sostenuti dai numerosi insegnanti e tecnici che hanno a cuore il loro futuro, sorridiamo ormai nel leggere le solite accozzaglie di banalità e procediamo instancabili nel portare avanti con determinazione questa battaglia di civiltà. Per i nostri figli e per quelli che verranno. Per una cultura della diversità, di cui l’Italia ha così tanto bisogno.

*Il presente testo è stato anche inserito in Facebook, aperto alla libera sottoscrizione (cliccare qui).

La dislessia e gli altri DSA (disturbi specifici di apprendimento)
Si parla di dislessia in caso di difficoltà significativa nell’apprendimento della lettura in presenza di un livello cognitivo e di un’istruzione adeguati e in assenza di problemi neurologici e sensoriali.
I bambini con dislessia sono intelligenti, non hanno problemi visivi o uditivi, ma non apprendono a leggere in modo sufficientemente corretto e fluido: infatti le loro prestazioni nella lettura risultano nel complesso molto al di sotto del livello che ci si aspetterebbe in base all’età, alla classe frequentata e al livello intellettivo generale. Queste difficoltà solitamente condizionano anche in modo pesante le prestazioni scolastiche.
Spesso alla dislessia sono associati ulteriori disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), quali la disortografia, la disgrafia e, a volte, lievi difficoltà nel linguaggio orale (fatica a recuperare termini appropriati o a memorizzare parole nuove) e nel calcolo (soprattutto mentale, oppure nella memorizzazione delle tabelline).
Il problema della dislessia risulta evidente in seconda-terza elementare (alcuni segni si possono per altro già osservare nella scuola materna, come la presenza di significative difficoltà nel manipolare i suoni nelle rime, nelle filastrocche…).
Non sempre gli approfondimenti diagnostici vengono svolti tempestivamente (ancora tanti bambini accedono infatti ai servizi alla fine della scuola elementare o alla scuola media), a causa di una sbagliata interpretazione o sottovalutazione del problema. Si parla ad esempio ancora di pigrizia, demotivazione o disagio psicologico, problemi che senz’altro a volte possono essere associati al disturbo, ma che rappresentano dei correlati o delle conseguenze della dislessia, non la causa. Per ridurre l’interferenza di tali disturbi, è possibile ricorrere all’ausilio di strumenti compensativi e dispensativi, appositamente previsti dalla normativa italiana, ma attualmente poco usati.
Ad occuparsi di questo, nel nostro Paese, vi sono organizzazioni come l’AID (Associazione Italiana Dislessia) o forum come Dislessia On Line. Si legga anche, nel nostro sito, la specifica scheda raggiungibile cliccando qui.

Tra i testi pubblicati dal nostro sito sul problema della dislessia, segnaliamo in particolare i seguenti:
– Quando le lettere diventano dispettose (cliccare qui).
– Dislessia, autonomia e informatica (cliccare qui).
– Disgrafia: quei disagi di confine (Diomira Pizzamiglio) (cliccare qui).
– E la scuola che voleva don Milani? (cliccare qui).
– La dislessia infantile (cliccare qui).
– Gli audiolibri e la dislessia (cliccare qui).
– La dislessia (Maria Luisa Lorusso, Antonio Salandi, Cecilia Marino e Massimo Molteni) (cliccare qui).
– Dislessia: il libro parlato funziona (cliccare qui).
– Una petizione a tutela dei ragazzi dislessici (cliccare qui).
– Dislessia in Friuli Venezia Giulia: a che punto siamo? (cliccare qui).
– Lo Sportello Dislessia Ferrara (cliccare qui).
– Vorremmo solo poter studiare come gli altri… (cliccare qui).
– La bocciatura di quel ragazzo con problemi di dislessia (cliccare qui).
– Si va finalmente verso l’approvazione della legge sulla dislessia? (cliccare qui).
– L’emozione di rivederlo con un libro in mano (cliccare qui).
– Quante affinità, tra quelle storie di dislessia! (Massimo Rondi) (cliccare qui).
– Dislessia: una questione di civiltà (AID) (cliccare qui).
– E se Percy Jackson diventasse compagno d’avventura di tanti ragazzi dislessici? (cliccare qui).
– Dislessia: è la scuola che deve riconoscere le specificità individuali (cliccare qui).
– Venga subito approvata quella legge sulla dislessia (cliccare qui).
– Bocciatura annullata per un ragazzo con problemi di dislessia (cliccare qui).
– Approvata la legge sulla dislessia, dopo un’attesa di anni (cliccare qui).
– Si festeggia a Firenze la legge sulla dislessia (cliccare qui).
– La nuova legge sulla dislessia: vediamola punto per punto (a cura di Salvatore Nocera) (cliccare qui).
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