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Questo è teatro vero, professionale e commerciabile

Una scena tratta da «Triplo Amleto Mortale», rappresentazione del 2010 (©Punto in Movimento/Shiftingpoint)Ha già dato preziosi frutti, in questi anni, la collaborazione culturale che ha protato la progetto Persone disabili e spettacolo, promosso dall’AIAS di Verona (Associazione Italiana Assistenza agli Spastici), dalla compagnia di Roberto Totola Punto in Movimento/Shiftingpoint (produzione di teatro, danza acrobatica e cinema) e dall’Assessorato ai Servizi Sociali e alla Famiglia del Comune di Verona (il nostro sito se n’è occupato ampiamente, come si può leggere ad esempio cliccando quiqui e qui). Sono stati infatti già quattro gli spettacoli prodotti, vale a dire Macbeth nel 2007, Delitto a Villa Roung nel 2008, Si nasce tutti pazzi… Alcuni lo restano nel 2009 e Triplo Amleto Mortale nel 2010.

Oggi arriva la quinta collaborazione con Until… Fino a quando, rappresentazione che andrà in scena sabato 12 (ore 21) e domenica 13 marzo (ore 17) a Verona (Teatro Camploy, Via Cantarane, 32).  «Se però all’inizio – spiega Massimo Cauchioli dell’AIAS di Verona – il nostro era principalmente un progetto di inclusione sociale nel teatro, oggi l’AIAS e Punto in Movimento realizzano soprattutto teatro, con dieci persone disabili in scena su un totale di trenta attori capaci di realizzare un prodotto professionale e commerciabile. Questo, del resto, non è uno spettacolo gratuito, per i soli operatori sociali o ad offerta libera: è un’opera teatrale vera e propria!».
Ma qual è allora l’unica differenza tra questo teatro e un teatro “normale”? «La fatica da fare – prosegue Cauchioli – per permettere alle persone con grave disabilità (molte sono non deambulanti) di entrare in scena. Ma basta che i volontari facciano questa fatica affinché la disabilità di queste persone non si trasformi in handicap, ma resti una manifestazione personale, un modo come un altro di porsi agli altri. Tu sei biondo, io sono in carrozzina e tu sei sovrappeso. Questo fa crescere molto l’autostima delle persone con disabilità che vengono messe in condizione di mostrare il loro talento, oltre al fatto che se aiutare chi non ce la fa è il senso del volontariato, aiutare una persona disabile a diventare un vero attore è una cosa davvero gratificante proprio per il volontario».
«L’intesa fra la nostra Associazione, Punto in Movimento e il Comune di Verona – sottolinea in conclusione l’esponente dell’AIAS – dimostra poi un fatto che non deve passare inosservato: se a Verona le persone con grave disabilità stanno trovando momenti di grande ribalta è perché sono largamente acquisiti i servizi essenziali di cui essi hanno bisogno: una casa, un lavoro e il partecipare ad attività di tempo libero, vale a dire, in una parola, la possibilità di condurre una vita dignitosa».

Buon teatro a tutti, dunque e, per usare una formula adottata già in passato dall’AIAS di Verona, «se gli attori non dovessero recitare bene, il pubblico li dovrà fischiare, come farebbe in qualsiasi altra occasione». (S.B.)

Until… Fino a quando… (di Marina Furlani, Roberto Totola e Marco Di Marzio; regia di Roberto Totola)
Sette quadri costituiscono il filo conduttore di questo nuovo spettacolo, con trenta attori in scena (dieci dei quali con disabilità) e uno sguardo all’umanità e alla società attuale, adombrando la possibilità che tutto possa scomparire, in un futuro immaginario – ma forse più concreto di quanto si pensi – in cui tutto sarà macerie e abbandono. Tra sacchi di immondizie, compaiono figure di un passato recente, che come fantasmi ripercorrono le loro storie, che poi sono quelle di tutti: la vita dell’uomo, le sue speranze, l’inganno che una società corrotta comporta, la guerra che ne consegue. Ma tutto ciò può ancora essere evitato, dipende solo dall’uomo.
Il progetto nasce anche dal bisogno di capire e raccontare situazioni di vita reale vissute dagli attori. L’idea è quella di testimoniare storie vere di uomini e donne che vivono parallelamente anche negli scritti della letteratura teatrale e cinematografica dei nostri tempi, e non solo. Uno spettacolo di narrazione, agile e improntato all’essenzialità, con l’apporto musicale di Bob DyMarc pensato, scritto e realizzato ad hoc. Le scene sono sottotitolate o inframezzate dalle musiche che rappresentano le voci dell’anima dell’umanità.

Per ulteriori informazioni: AIAS Verona, tel. 045 572333, aiasvr@tin.it; Punto in Movimento/Shiftingpoint, tel. 045 591821, info@shiftingpoint.com.

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