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Nulla può cancellare la grandezza di ciascun uomo

Il manifesto ufficiale dell'edizione 2011 del Festival Internazionale delle Abilità DifferentiÈ in pieno svolgimento, nelle sedi di Carpi (Modena), Modena, Correggio (Reggio Emilia) e Bologna, fino a domenica 15 maggio, il tredicesimo Festival Internazionale delle Abilità Differenti, manifestazione intitolata quest’anno TWINKLE. E quindi uscimmo a riveder le stelle, ciò che si riferisce – come si può leggere nella presentazione dell’evento – «a quel luccichio che si trova negli occhi di ognuno di noi e che si fa ancor più evidente quando abbiamo la possibilità di seguire e realizzare i nostri desideri. L’esperienza pluriennale del Festival ha dato la possibilità di incontrare questa luce nei protagonisti, ovvero nelle numerose persone che non si sono fermate davanti ad un mondo imperfetto, bensì hanno deciso di rimboccarsi le maniche al fine di valorizzare i propri talenti, a prescindere dalla condizione di limite di partenza».
A organizzare la manifestazione è la Cooperativa Sociale Nazareno di Carpi, per la quale proponiamo un’intervista al presidente Sergio Zini.

L’Istituto Nazareno, fondato negli anni Cinquanta da don Ivo Silingardi, ha iniziato ad operare nel campo dell’accoglienza ai disabili nel 1981. La Cooperativa Sociale Nazareno è stata poi fondata nel 1990: alla nascita hanno contribuito gli operatori del centro, i genitori delle persone con disabilità e i rappresentanti di associazioni del settore. Lungo tutto il decennio degli anni Novanta si sono moltiplicate le iniziative, con particolare attenzione al collegamento con il mondo del lavoro. Sono anche aumentati i servizi di accoglienza offerti.
Il Festival Internazionale delle Abilità Differenti è nato partendo dall’esperienza maturata nel settore del teatro da parte della Cooperativa. Le aree di intervento di quest’ultima riguardano persone con disabilità, con disturbo mentale o svantaggiate in genere. È oggi disponibile un’articolata offerta di servizi per disabili, distribuiti in diversi settori d’intervento: accoglienza, riabilitazione, lavoro, produzione e vendita e infine espressività (il campo connesso appunto al Festival).

Com’è nato il Festival Internazionale delle Abilità Differenti? Qual è stata l’idea di partenza?
«Il Festival è iniziato nel 1999, sull’esperienza di Laboratorio Teatrale che da circa cinque anni stavamo facendo con gli ospiti disabili del nostro Centro Diurno.
L’idea di fare il Festival nasce dalla voglia/volontà di condividere il nostro lavoro con altri, di incontrare altre esperienze, di offrire visibilità al nostro lavoro artistico e a quello di altri. Tutto questo si basa su un pensiero che sta al fondo: ciascun uomo è portatore di una ricchezza e di una grandezza che niente può obliterare, nemmeno una qualsiasi patologia psichica od organica che sia».

Come è cambiato negli anni?
«Il Festival è diventato un evento importante, è cresciuto come interesse e come pubblico, ha sviluppato canali nuovi di comunicazione del lavoro artistico ed è diventato un punto di arrivo del lavoro di tanti che producono spettacoli e arte. All’inizio le compagnie e gli ospiti del Festival dovevamo cercarli noi. Da qualche anno dobbiamo soltanto selezionare le persone che vogliono venire, in quanto c’è molta richiesta di partecipare attivamente all’evento.
Il Festival è diventato anche un momento di discussione e di scambio su alcuni temi del lavoro con le persone con disabilità e con disturbo mentale. Ogni anno vi sono infatti momenti di incontro, convegni, laboratori e workshop che suggeriscono ipotesi e piste di lavoro per gli operatori del settore».

Il contatto con il mondo dello spettacolo e dell’arte – nel quale avete avuto grazie al Festival anche un ruolo attivo – vi ha aiutato nello sviluppo delle vostre attività?
«Sì. Si sono create sinergie, abbiamo trovato sensibilità, aperture significative e anche collaborazioni importanti. Questo ci ha permesso di perfezionare le tecniche di lavoro e soprattutto abbiamo capito che stavamo principalmente facendo e proponendo “arte” e non “solidarietà”».

La Cooperativa Nazareno opera fra Modena e Bologna con molteplici attività: sedi di assistenza, cooperative e anche collegamento con le imprese e il mercato del lavoro. Come valutate la situazione in questo periodo di crisi che ha visto recentemente polemiche e tagli di bilancio?
«La situazione che si è creata ha determinato problemi molto grossi per quello che riguarda le attività lavorative delle persone con disabilità: quando si creano queste congiunture, infatti, i più deboli sono i primi che ci vanno di mezzo.
Adesso si cominciano a riaprire spiragli e il lavoro, molto lentamente, ha ripreso. Contemporaneamente emerge un maggiore bisogno, con “ricadute” soprattutto sulle persone affette da disturbo mentale, con peggioramenti e crisi che richiedono interventi sanitari e assistenziali maggiori. Questo parallelamente a una diminuzione di risorse.
Credo che sia necessario che tutti si rimbocchino le maniche perché non esistono “sistemi talmente perfetti che più nessuno abbia bisogno d’essere buono”. Se tutti aiutano, si può continuare, altrimenti il sistema crollerà sotto il peso del bisogno della gente». (Alfredo Radiconcini)

*Presidente della Cooperativa Sociale Nazareno di Carpi (Modena), organizzatrice del Festival Internazionale delle Abilità Differenti. Intervista già apparsa nel portale «Beni culturali per tutti», con il titolo Sergio Zini: Nessuna patologia può cancellare la grandezza che ciascun uomo porta con sé e qui ripresa per gentile concessione, con alcuni lievi riadattamenti.

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