A volte basta poco!

L’affitto di un pulmino, un’organizzazione efficiente e tanta, tanta buona volontà: non serve molto di più per consentire a quaranta persone con patologie psichiatricge gravi e non più in terenra età, di passare una bella giornata al Bioparco di Roma. È successo qualche giorno fa e le cose sono andate davvero nel migliore dei modi

L'ingresso del Bioparco di RomaUn gruppo di quaranta utenti di una Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) del Lazio – l’Italian Hospital Group di Guidonia – ha trascorso una giornata spensierata al Bioparco di Roma.
Sembrerebbe una cosa normalissima, ma la particolarità è che si tratta di pazienti con patologie psichiatriche gravi e di età abbastanza avanzata i quali, accompagnati da dieci infermieri e tre volontari, sono giunti in mattinata al Bioparco, il 10 maggio scorso, e hanno cominciato la loro gita nel giardino, particolarmente affollato di scolaresche delle elementari e delle materne.
La cosa più sorprendente è che le persone sono state bravissime e disciplinate, tranne forse qualcuno che cercava affannosamente un ufficio postale, come se dovesse ricevere chissà quale missiva o un vecchietto che si era allontano dal gruppo, essendo molto stanco, e si è seduto su una panchina, ritrovato prontamente dalla sempre efficiente Gemma.

Attratti dagli animali del Bioparco, i tanti bimbi non hanno provato il benché minimo stupore dall’incontro con la strana e variegata comitiva e le persone dell’RSA si sono comportate come un qualunque gruppo di turisti in gita.
Anche al momento del pranzo tutto si è svolto con la massima naturalezza e disciplina, aspettando che si liberassero i tavoli dello spazio picnic occupati da altri avventori e consumando i cestini da viaggio, con grande rispetto dell’ambiente, senza cioè gettare in terra né cartacce, né avanzi.
I cestini erano ben forniti: due panini all’olio – morbidi perché molti non hanno più i denti -, uno imbottito di frittata e un altro con prosciutto cotto e formaggio, succo di frutta, banana, cornetto e acqua minerale. E a fine pasto tutti al bar del laghetto a prendere un caffè e il gelato.

Che dire! Bravi agli organizzatori, brave Gemma e Antonella, gli infermieri e i volontari che hanno reso possibile questa giornata. Intorno alle quattro del pomeriggio, stanchi, ma soddisfatti, i componenti del nostro gruppo sono tornati nell’RSA.
Un esperimento, quindi, perfettamente riuscito e già si sta pensando di organizzare una gita al mare. A volte basta poco per realizzare una vera integrazione, ovvero l’affitto di un pulmino, un’organizzazione efficiente e tanta, tanta buona volontà.

*Vicepresidente della Consulta Regionale Lazio per i Problemi della Disabilità e dell’Handicap.

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