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I Pinocchi sono loro!

Altro che «Pinocchi in carrozzina»: i veri Pinocchi sono altrove!Dopo la conferenza stampa di Terni del 19 maggio scorso (se ne legga nel nostro sito cliccando qui), continua in Umbria la mobilitazione di protesta contro i tagli in ambito sociale, promossa dalla FISH della Regione (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap). Questa volta, però, l’obiettivo del sit-in in corso a Perugia (lunedì 23 maggio, ore 10), è più definito. Si tratta infatti della sede regionale dell’INPS e insieme alla FISH vi sono organizzazioni come Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato, il Forum del Terzo Settore, l’INCA CGIL, la Lega Consumatori, lo SPI CGIL, l’FNP CISL, Ital UIL, l’Unione Nazionale Consumatori, il Patronato ACLI di Terni e la FAP ACLI Provinciale di Terni.
Sui metodi adottati dall’INPS, sui dati pretestuosi presentati in questi mesi e anche sull’ormai celebre copertina della rivista «Panorama», con un “Pinocchio in carrozzina” e la dicitura a caratteri cubitali
SCROCCONI, riceviamo e ben volentieri pubblichiamo la seguente nota di Raffaele Goretti, vicepresidente della FISH Umbria.

In questi ultimi mesi una diffamatoria campagna di stampa – orchestrata da alcuni settimanali e quotidiani con l’avallo dell’INPS – tende a far transitare l’idea che l’Umbria sia una sorta di “paradiso dei falsi invalidi” (da «Panorama» del 24 marzo scorso: «Delle 100.000 verifiche straordinarie dello scorso anno ne sono state definite finora 47.000 con il 23 % delle revoche, ma con punte del 53 % in Sardegna e del 47 % in Umbria» o ancora, «l’Umbria con il 6,8 % e la Sardegna con il 6,6 % sono le Regioni con le maggiori percentuali di invalidi civili rispetto alla popolazione»).
Nello stesso giornale – com’è noto – si è persino arrivati a mettere in copertina una vignetta con un Pinocchio in carrozzina e l’epiteto SCROCCONI.

Denunciamo l’assoluta non veridicità di queste affermazioni, dovute a un modo falso di fare statistica. Ma soprattutto contestiamo la strisciante operazione culturale che vuole minare dalle fondamenta la normativa in materia, stravolgendo di fatto i princìpi ispiratori della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con disabilità.
Infatti, delle 417 indennità revocate in Umbria nel 2010 (pari all’8,4 % dei 3.857 casi esaminati e non dunque al 47%, come dice «Panorama»), il 50% riguardava malati oncologici, sottoposti a trattamenti chemioterapici, in seguito fortunatamente guariti. Sul rimanente 50% si aprirà un contenzioso giudiziario, di cui si vedranno gli sviluppi.

E qui si apre il discorso sull’INPS che continua ad applicare criteri di valutazione tutti suoi nel riesaminare in modo sistematico tanti casi di invalidità civile, in modo difforme dalla normativa vigente, con il solo obiettivo di tagliare le prestazioni economiche e fare cassa.
Così può accadere – com’è effettivamente accaduto – che un giovane cerebroleso di bell’aspetto si veda togliere l’indennità di accompagnamento, perché «non sembra un malato» o che decine di persone vadano a sottoporsi a visita INPS in ambulanza, tanto stanno bene! E che si continuino a sottoporre a visita persone con disabilità dalla nascita o a chiedere le mappe cromosomiche a persone affette da sindrome di Down.
Esiste un diritto delle persone con disabilità che non può essere abbattuto dal fuoco delle bugie: i Pinocchi sono loro!

*Vicepresidente della FISH Umbria (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

– Sulla discussa copertina (e relativo articolo) della rivista «Panorama», di cui si parla nel presente testo, il nostro sito ha già proposto gli articoli: Questa volta il danno è troppo grave per restare in silenzio (di Franco Bomprezzi, cliccare qui); È possibile, nel 2011, pubblicare una copertina del genere? (di Luigi Vittorio Berliri, cliccare qui); La FISH alza l’asticella (e «Panorama» verrà querelato) (cliccare qui); Attendiamo le scuse dal direttore di «Panorama» (di LEDHA, cliccare qui); Scandaloso servirsi in quel modo della disabilità (di Autismo Parliamone, cliccare qui); Pin…Occhio a non scrivere stupidaggini (di Andrea Pancaldi, cliccare qui).

– Per quanto poi riguarda il tema dei controlli delle certificazioni di invalidità, segnaliamo, sempre nel nostro sito: I ritardi dell’INPS e la pazienza sempre più scarsa dei Cittadini (di Carlo Giacobini, cliccare qui); Invalidità civile: dura denuncia dei medici dell’INPS (cliccare qui); Quei medici dell’INPS e l’Italia dei veri «responsabili» (di Franco Bomprezzi, cliccare qui); Le omissioni dell’INPS e lo sfacelo degli accertamenti (cliccare qui); Se «sparare sulla Croce Rossa» diventa uno sport ufficiale (di Antonio Bondavalli, cliccare qui); In troppi hanno scambiato l’INPS per l’ISTAT! (cliccare qui); Come gonfiare le statistiche dei «falsi invalidi» sulla pelle di quelli veri (cliccare qui); Perché la FISH critica l’INPS (cliccare qui); E se i giornalisti fanno bene il loro mestiere… (di Franco Bomprezzi, cliccare qui); A quei governanti che difendono il valore della famiglia e della vita… (di Varis Rossi, cliccare qui); Scarse e talora confuse le informazioni dall’INPS (di Francesca Bellafemina, cliccare qui); Disabilità: quanto mi costi! (di Marino Marini, cliccare qui); INPS: non è tutto oro ciò che luccica (cliccare qui).

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