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Anche l’ANFFAS dice no al sostegno privatizzato

Bimbo alla lavagna con aria corrucciata«Il Disegno di Legge n. S 2594, presentato dai senatori Bevilacqua e Gentile, costituisce un serio rischio per la fruizione del sostegno scolastico degli alunni con disabilità»: così Roberto Speziale, presidente nazionale dell’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), commenta il disegno di legge Disposizioni per favorire il sostegno di alunni con disabilità, assegnato in sede referente alla Settima Commissione Permanente del Senato.
«Nel testo in questione – sottolinea Speziale – si parla genericamente della possibilità per i dirigenti scolastici, nell’ottica dell’autonomia scolastica, di attivare collaborazioni con i privati per il sostegno ad alunni con disabilità, ma a nostro avviso è assolutamente necessario che il sostegno resti di competenza degli organi pubblici, come gli Uffici Scolastici Provinciali, il MIUR [Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, N.d.R.], ASL, Comuni e Province, anche perché non riusciamo a comprendere chi siano questi “privati”, quali apporti di ulteriore miglioramento, di risparmio e razionalizzazione possano dare al sistema scolastico e quali possano essere i benefìci per gli alunni e gli studenti con disabilità».

«Evidenziamo anche – prosegue il presidente dell’ANFFAS – che l’autonomia scolastica cui fa riferimento il testo non rientra nelle tipologie riportate dalla Circolare Ministeriale del 1997 [Circolare n. 766 del 27 novembre 1997, N.d.R.] e che i servizi che i dirigenti possono proporre dovrebbero essere aggiuntivi a quanto già offerto dal servizio pubblico e non sostitutivi di questo. Da questo punto di vista, infatti, ci poniamo molte domande cui però il Disegno di Legge non fornisce risposte: si corre il rischio che la redazione del Piano Educativo Individualizzato (PEI) sia appaltata a un soggetto privato? Si corre il rischio che, in virtù dell’intervento dei privati, all’alunno con disabilità non siano più garantiti gratuitamente quei servizi fino ad oggi erogati? Il pericolo concreto, quindi, è che questo Disegno di Legge porti a ritenere che anche quanto oggi attuato dagli organismi pubblici venga delegato alla capacità organizzativa e manageriale dei dirigenti scolastici, togliendo le responsabilità e le competenze finora saldamente in mano a più istituzioni pubbliche».

«Non possiamo quindi condividere quel testo – conclude Speziale – che, tra le altre cose, non contiene neanche una “clausola di salvezza” – e non siamo certi che si tratti di una semplice svista – per indicare che, in ogni caso, sono fatte salve e permangono le responsabilità e le competenze per l’assegnazione degli insegnanti di sostegno, per quella degli assistenti all’autonomia, per il trasporto scolastico, per l’attivazione di gite d’istruzione e visite guidate, ribadendo in maniera espressa le singole normative che le disciplinano. Abbiamo quindi il forte timore che tale iniziativa possa rappresentare l’ennesimo schiaffo agli alunni e studenti con disabilità e alle loro famiglie, già vessati da scarse politiche sociali e mancanza di sostegni concreti, e facciamo così appello ai rappresentanti politici affinché il documento non sia approvato». (R.S.)

Sulla medesima questione trattata nel presente testo, segnaliamo anche – sempre nel nostro sito – gli articoli: L’integrazione non si può privatizzare (di Fiammetta Colapaoli, cliccare qui), Inaccettabile privatizzare il sostegno (di Salvatore Nocera e Mario Berardi, cliccare qui) e Quel Disegno di Legge è un rischio per l’intera scuola italiana (di Francesca Palmas, cliccare qui).
Per ulteriori informazioni: Area Comunicazione e Politiche Sociali dell’ANFFAS (Roberta Speziale), tel. 06 3212391 (interno 15), comunicazione@anffas.net.
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