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FISH Piemonte: vogliamo tutto ciò non per benevolenza, ma per diritto

La sede del Governo Regionale Piemontese in Piazza Castello a TorinoL’adesione della FISH Piemonte (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) alla mobilitazione nazionale contro i tagli alle politiche sociali – che culminerà il 23 giugno a Roma, con una grande manifestazione indetta dal Forum del Terzo Settore e dalle varie organizzazioni aderenti alla Campagna “I diritti alzano la voce“, cui la FISH Nazionale e la FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) hanno già aderito – prenderà sostanza lunedì 20 giugno a Torino, con un presidio in Piazza Castello davanti alla Giunta Regionale (ore 17.30-19.30).

Nell’annunciarlo, i responsabili della FISH Piemonte (se ne legga cliccando qui) riprendono i vari argomenti già sottolineati a livello nazionale da Pietro Barbieri e Giovanni Pagano, presidenti di FISH e FAND, cui abbiamo dato spazio anche nel nostro sito (se ne legga cliccando qui), all’insegna dello slogan «Servono risorse e politiche per i diritti delle persone disabili!».
A livello regionale piemontese, poi, si chiede soprattuto  «la piena attuazione dei Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria e Sociosanitaria» e in particolare, «l’adeguamento, con fondi regionali, degli stanziamenti per il finanziamento dei progetti di vita indipendente autogestita, dei progetti di vita in autonomia, delle cure domiciliari, del sostegno alle famiglie che si fanno carico del proprio congiunto; il potenziamento dei Centri Diurni aperti 8 ore al giorno per 40 ore settimanali; l’inserimento in abitazioni civili (gruppi appartamento) e in comunità alloggio: no agli Istituti ghetto!; investimenti per istruzione, formazione professionale e lavoro per le persone con disabilità; eliminazione di ogni forma surrettizia di smantellamento del servizio sanitario nazionale pubblico e di ogni forma di riduzione delle prestazioni essenziali»,
E ancora, «l’approvazione di piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche e percettive negli edifici di abitazione, nelle sedi di servizi, nelle attività commerciali e culturali, nei mezzi di trasporto; interventi per l’eliminazione dei ritardi e delle inefficienze dell’INPS nel riconoscimento dell’invalidità civile e del diritto alle prestazioni economiche».

«Occorrono certamente soldi – è la conclusione del documento della FISH Piemonte – ma soprattutto scelte politiche che indirizzino diversamente l’utilizzo delle risorse disponibili: più servizi domiciliari e meno istituti, più lavoro e meno elemosine, più servizi sanitari pubblici per tutti e meno sanità privata per pochi. Vogliamo tutto ciò non per benevolenza, ma per diritto». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: segreteria@cptorino.it.
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