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Calabria: solo il Prefetto ci ha ascoltato!

Un'immagine della protesta di CatanzaroDai dati ufficiali della Questura erano circa trecento, il 23 giugno in Piazza della Provincia davanti alla Prefettura di Catanzaro, i partecipanti al sit-in organizzato dalla Campagna “I diritti alzano la voce” e dal Forum del Terzo Settore della Calabria, che ha raccolto mote altre adesioni [cliccando qui è disponibile l’elenco completo, N.d.R.].
Provenienti da tutta la Calabria, in un abbraccio virtuale con le altre ventidue città, le quattordici Regioni e la manifestazione nazionale di Roma, impegnate in iniziative analoghe [se ne legga nel nostro sito cliccando qui e qui, N.d.R.], tutte quelle persone hanno confermato con fermezza e determinazione il loro NO ai tagli dei fondi per il sociale.

A Catanzaro già dalle prime ore del mattino si era notato uno strano movimento, con un servizio di sicurezza imponente e disponibile, che aveva accolto in modo adeguato i pullman accessibili per disabili, inviando gli altri mezzi dei manifestanti in parcheggi più lontani.
Il corteo delle persone non vedenti è arrivato davanti alla Prefettura pronunciando slogan e cantando l’Inno di Mameli. Poi la piazza con giovani, anziani, minori, bimbi, operatori del sociale e carrozzine ha esibito tanti colori, manifesti, striscioni, slogan e soprattutto si attendeva di essere ascoltata.
I manifestanti hanno chiesto ai governanti della Calabria scelte coraggiose e un forte investimento nelle politiche sociali, con risorse certe e a favore di iniziative centrate sulla persona, servizi territoriali continui, dignitosi e a dimensione umana.
Hanno chiesto anche una reale e concreta applicazione del principio di sussidiarietà, come previsto dalla Costituzione Italiana (articolo 118) e dalla Legge Regionale 23/03 (Realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali nella Regione Calabria – in attuazione della legge n. 328/2000), che dia un effettivo riconoscimento di pari dignità alle organizzazioni della società civile.
E ancora, si è invocata la riduzione delle Residenze Sanitarie Assistenziali e delle Case Protette per Disabili – veri e propri “ghetti” che limitano la libertà umana e pesano in modo eccessivo sui capitoli di spesa destinati al sociale e alla sanità -, a favore di un aumento dei servizi territoriali, dell’assistenza alla persona, dei progetti per la vita indipendente, di piccole case famiglia auto o semiautogestite e di case famiglia “dopo di noi”, tutte formule, tra l’altro, assai meno dispendiose.
Si è chiesta infine l’approvazione della Legge sulla Non Autosufficienza – che giace ormai da troppo tempo in Consiglio Regionale – della Legge regionale per disciplinare le Associazioni di Promozione Sociale e la rivisitazione della Legge sul Volontariato.

Purtroppo la piazza, sotto un sole cocente, ha ancora una volta dovuto incassare l’indifferenza e la mancanza di ascolto da parte di chi è preposto – per ruolo e responsabilità – a dare risposte: il Presidente della Giunta, gli Assessori e i Consiglieri Regionali, tutti assenti, sia quelli di minoranza che di maggioranza. E anche Wanda Ferro, presidente della Provincia di Catanzaro, è passata “come un razzo”, per raggiungere la macchina senza avvicinarsi ai manifestanti.
Uno slogan campeggiava su tutti, Niente su di Noi senza di Noi, proposto dal mondo della disabilità, ma fatto proprio dalle varie rappresentanze della piazza, che con tutto il fiato in corpo hanno chiesto di partecipare attivamente alle scelte strategiche e programmatiche delle politiche che riguardano i diversi settori e le numerose tematiche del sociale.
A far salire la preoccupazione – oltre alla menzionata indifferenza degli Enti preposti – e dimostrando chiaramente che la “forbice” è attiva più che mai nel tagliare sui servizi alle persone senza se e senza ma, è arrivata la notizia dell’imminente riduzione dei posti residenziali per le Comunità Terapeutiche, quaranta posti in meno nella sola Provincia di Catanzaro.

Molto gradita, per altro, è stata la visita del Prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci, sceso dal Palazzo della Prefettura e accompagnato dal Questore, che è stato fatto accomodare al centro del cerchio dei manifestanti, dove ha ascoltato con attenzione le varie rivendicazioni.
Nel suo intervento il Prefetto, dopo aver comunicato la sua vicinanza ai rappresentanti del mondo del sociale, ha invitato i presenti a non rompere il dialogo con i referenti istituzionali, poiché sono loro che devono dare le risposte. A quel punto Katia Stancato, portavoce del Forum del Terzo Settore, è intervenuta, investendo lo stesso Prefetto di un impegno forte a nome di tutti, quello cioè di farsi portavoce delle istanze dei presenti al sit-in con il Presidente della Giunta e con gli Assessori e Consiglieri Regionali, denunciandone ancora una volta, con grande amarezza, la completa assenza.

*Presidente della FISH Calabria (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap). Referente per la Calabria della Campagna “I diritti alzano la voce”.

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