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E mentre Comuni e Province litigano, i diritti restano a casa…

In primo piano dito puntato, sullo sfondo volto sfuocato di uomo È un autunno triste e caldo per i diritti delle persone con disabilità, anche in Lombardia. Infatti, i rappresentanti dei nostri Enti Locali – Comuni e Province – sembrano purtroppo avere a cuore solo la tenuta dei loro bilanci piuttosto che le sorti dei loro Cittadini.

È quello che si ricava da un triste scambio di lettere e circolari in corso tra l’UPL (Unione delle Province Lombarde) e l’ANCI Lombardia (Associazione Nazionale Comuni Italiani), in merito alla questione del finanziamento del servizio di assistenza educativa nelle scuole superiori.
Entrambi gli Enti sostengono che la competenza appartenga all’altro, un tema di cui la LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Diosabilità) si è occupata diverse volte, lanciando l’allarme già nella scorsa primavera [se ne legga ad esempio cliccando qui e qui, N.d.R.]. Nel frattempo anche la Magistratura ha individuato nella Provincia l’ente di riferimento e della vicenda si è occupata pure la Regione Lombardia, formando un Gruppo di Lavoro Interistituzionale [GLIR, del quale si legga nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.], per affrontare e risolvere la questione.
Sforzi e fatiche vani. Puntualmente, infatti, anche quest’anno le Province lombarde – a partire da quella di Milano – non si sono organizzate per rispondere a questo fondamentale bisogno. In compenso l’ANCI Lombardia, con una circolare, ha invitato di fatto i Comuni lombardi a non fornire più il servizio, come spesso era stato fatto negli anni passati in attesa che le Province si organizzassero.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: i ragazzi con disabilità faticano sempre più a frequentare le scuole superiori perché il servizio di assistenza educativa semplicemente non viene erogato.

E così, mentre l’UPL chiude gli occhi di fronte all’evidenza, con la classica posizione dello “struzzo” che di fronte ai pericoli nasconde la testa sotto la sabbia, l’ANCI Lombardia assume una posizione burocratica che mette al centro i propri bilanci al posto dei propri Cittadini. E scopriamo anche che mentre da una parte la stessa ANCI Lombardia organizza a Milano la sfilata dei Sindaci contro i tagli delle varie manovre in difesa dei diritti dei propri Cittadini, dall’altra il suo responsabile per il Welfare invoca (implora) al ministro Sacconi la possibilità di far ricadere sulle famiglie delle persone con disabilità i risultati dei tagli all’assistenza, come unica soluzione per far quadrare i conti dei Comuni.
La cosa più vergognosa di tutto ciò è che – sui vari temi descritti – ci sono tantissime sentenze dei Tribunali Amministrativi Regionali (TAR), dei Tribunali Ordinari, del Consiglio di Stato che definiscono come da una parte le competenze riguardo l’assistenza educativa spettino alle Provincie e dall’altra che sul tema della compartecipazione alla spesa i soggetti che devono essere chiamati a tale “dovere” siano solo le persone con disabilità, sulla base del proprio reddito individuale. Ma malgrado tutto questo, le Province e i Comuni fanno finta di niente e – come usa purtroppo in questo Paese – delle Sentenze degli organismi di giustizia italiani se ne fanno letteralmente un baffo!

La LEDHA lancia quindi un appello direttamente ai Sindaci e ai Presidenti delle Province della Lombardia affinché “depongano le armi” contro le persone con disabilità e le loro famiglie e si alleino con le loro associazioni per promuovere e difenderne i diritti, anche di fronte alle ultime sciagurate scelte del Governo in materia di azzeramento dei fondi sociali e assistenziali.

*Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità.

Per ulteriori informazioni: ufficio.stampa@ledha.it.
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