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Assistenza specialistica: con quale autorità si ignorano le leggi?

Banchi vuoti in un'aula scolastica«Nella scuola di mia figlia disabile – aveva scritto qualche mese fa dalla Provincia di Pavia Daniele Brogi, in una lettera-appello inviata agli organi d’informazione, seguìta da un Esposto indirizzato al Ministero e alle altre Istituzioni scolastiche – non è contemplato il Gruppo Lavoro Handicap Operativo, nonostante la legge lo preveda. E questo accade in Lombardia, nella Regione, cioè, che vanta i migliori parametri di gestione fiscale e amministrativa e dalla quale chiunque si aspetterebbe il massimo».
Ci eravamo ampiamente occupati dell’azione di quel genitore (se ne legga nel nostro sito cliccando
qui), alla quale era seguita anche una presa di posizione da parte della LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità), che ne aveva sostenuto le iniziative.
Di fronte però al silenzio delle Istituzioni cui si era rivolto, oggi lo stesso Brogi – a nome questa volta del Gruppo
Genitori Tosti in Tutti i Posti e spostando l’attenzione in particolare sul problema del finanziamento dell’assistenza specialistica per gli alunni con disabilità delle scuole superiori – ha ritenuto necessario far sentire ancora la propria voce, con un appello inviato questa volta al Presidente della Repubblica, al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e a quello del Lavoro e delle Politiche Sociali, oltreché, naturalmente, alla Regione Lombardia e alla Provincia di Pavia.
Ben volentieri ne riprendiamo qui di seguito i contenuti essenziali, ponendo un quesito ai nostri Lettori: quanti di loro riconoscono nei problemi denunciati da Brogi situazioni analoghe a quelle vissute nella propria zona di residenza? (S.B.)

«Rivolgo il seguente appello partendo dal più alto grado dello Stato, in quanto sono prossimo a portare alla vostra attenzione il più basso comportamento che un’Istituzione, degna di tale appellativo, possa mettere in atto. Il silenzio.
Da due anni gli organi competenti segnalano il problema del finanziamento all’assistenza specialistica nelle scuole superiori della Provincia di Pavia, svolta da educatori, facilitatori ecc., il quale è stato per anni erogato dai Comuni, al fine di non interrompere lo svolgimento di un così delicato e importante servizio.
Gli strumenti messi in discussione sono quelli segnalati dalla documentazione relativa all’accertamento della disabilità, tramite la Diagnosi Funzionale, il Piano Educativo Individualizzato e il Profilo Dinamico Funzionale.
L’attuale stato finanziario non permette più una continuità d’erogazione di fondi che come previsto e confermato da chiari pronunciamenti giurisprudenziali, dev’essere assicurata dall’Ente competente, ovvero le Province per gli alunni delle scuole superiori.
Al riguardo iniziano a pervenire distinte comunicazioni dello sgravio di tali spese da parte dei Comuni, mentre la Provincia di Pavia non ha ancora avuto la coerenza di pronunciarsi in merito.
Il 3 marzo 2009, con la Legge 18, è stata ratificata la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 14 marzo 2009 e presentata dal Ministro Sacconi con un’eloquente prefazione della quale riporto parte del testo: «La Convenzione rappresenta pertanto uno strumento condiviso dalla comunità internazionale che segna valori e obiettivi per ampliare il grado di inclusione sociale delle persone disabili. Governo e opposizione, regioni ed enti locali, imprese, mondo non profit e società civile sono tutti chiamati a realizzare, ciascuno con la propria responsabilità, una società dove le persone disabili possano essere sempre più protagoniste e libere».
Aggiungo anche un estratto dell’articolo 24, comma 5 della stessa Convenzione ONU: «Gli stati parti garantiscono che le persone con disabilità possano avere accesso all’istruzione secondaria superiore, alla formazione professionale, all’istruzione per adulti ed all’apprendimento continuo lungo tutto l’arco della vita senza discriminazioni e su base di uguaglianza con gli altri».
Con quale autorità le Istituzioni preposte all’erogazione dei servizi sopra citati, si sono prese la libertà di ignorare tali oneri? Quanto riportato testimonia a chiare lettere il gravissimo affronto alla dignità del nostro stesso Paese, oltre a quella delle persone coinvolte, da parte di Istituzioni che non hanno ancora provveduto alla presa in carico dei servizi a loro ascritti.
Chiediamo dunque che le belle parole riportate non rimangano solo a memoria di uno Stato che non hanno mai rappresentato, ma che siano l’effettivo stimolo per imparare a dare dignità ai veri valori della vita umana, il diritto a una vita dignitosa, che un adeguato percorso scolastico può garantire anche a chi vive la propria esistenza in condizioni diverse dalle vostre.
Daniele Brogi
Genitori Tosti in Tutti i Posti – Pavia».

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