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Libertà di movimento

Luca PascottoProprio a ridosso delle feste di Natale appena trascorse, avevamo consigliato ai Lettori che intendessero intraprendere un viaggio in auto fuori dai confini nazionali, di fare riferimento a un sito internet completo delle informazioni necessarie sui permessi di parcheggio e accesso alle zone a viabilità limitata, destinati alle persone con disabilità (se ne legga cliccando qui). Si tratta di Fiadisabledtravellers.com, sito curato dalla FIA (Fédération Internationale de l’Automobile), che contiene un elenco delle regole interne a ogni Paese, in modo da evitare brutte sorprese a chi intenda utilizzare l’auto come mezzo di trasporto all’estero.
In quel servizio avevamo proposto anche l’intervista a Bert Morris, responsabile del progetto del sito internet. Oggi continuiamo la conversazione con l’italiano Luca Pascotto, direttore del settore Mobilità presso l’Ufficio Europeo della FIA con sede a Bruxelles. (Barbara Pianca)

Ritiene che si stia arrivando a un’omologazione internazionale del contrassegno?
«In realtà a livello europeo è stato adottato un modello di parcheggio unico, al quale la maggior parte degli Stati dell’Unione Europea e dello Spazio Unico Europeo hanno aderito (come noto, però, non il nostro Paese). Più difficile, invece, sarà l’omologazione a livello extra Unione Europea. Infatti, non c’è ancora un riconoscimento internazionale, ma solo accordi tra alcuni Stati. La nostra guida Fiadisabledtravellers serve anche per far conoscere questi casi. Come FIA siamo convinti che sia un importante strumento per promuovere la mobilità delle persone con disabilità, in un mondo sempre più interconnesso. È proprio in questo senso che stiamo supportando la campagna Freedom of Movement che sta promuovendo la sensibilizzazione sul tema della necessità di assicurare alle persone con disabilità alti standard di mobilità, così da aumentare le opportunità di integrazione».

Di che cosa si tratta?
«È una campagna promossa dall’EDF (European Disability Forum). Infatti, nonostante i trattati europei garantiscano libertà di movimento alle persone, ai beni e ai servizi, le persone con disabilità non possono ancora godere pienamente della libertà di movimento e hanno difficoltà nell’accedere a beni e servizi del grande circuito commerciale. Vengono trattati formalmente allo stesso modo di tutti gli altri Cittadini europei, ma poi di fatto incontrano dei limiti che altri non incontrano. In altre parole, non hanno le stesse opportunità degli altri, incontrano barriere nello studio, nella ricerca del lavoro, nel viaggio, nell’acquisto di beni e servizi o semplicemente nell’accesso alle informazioni.
La campagna dell’EDF chiede la rimozione di tutte le barriere che le persone con disabilità incontrano in tutti i settori. La Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità in Europa non è stata ancora pienamente implementata in tutti i suoi aspetti. Le Istituzioni europee devono rispondere alle Strategie sulla Disabilità 2010-2020, e tra i diversi punti esse includono anche l’accessibilità e la partecipazione come aree prioritarie. L’accessibilità piena è un passo essenziale per favorire la libertà di movimento.
L’EDF, in questo momento, sta lavorando anche alla realizzazione di una Freedom Guide, dove vengono identificate le barriere che attualmente incontrano le persone con disabilità. All’elenco delle barriere segue una serie di raccomandazioni rivolte agli organi competenti, per modificare la condizione di mobilità delle persone con disabilità in Europa [sia della campagna che della guida dell’EDF, ci occuperemo specificamente nei prossimi giorni, N.d.R.].
Un parchimetroSi vuole poi ottenere l’adozione di un documento europeo sull’accessibilità (European Accessibility Act) che vincoli tutti gli Stati Membri e si attuano pressioni per l’adozione di una Carta Europea sulla Mobilità (European Mobility Card).
Il documento europeo sull’accessibilità dovrebbe portare alla definizione di una serie di requisiti per l’accessibilità comuni a tutta l’Unione Europea, in grado di coprire le regole sulla circolazione e la fruizione di beni e servizi. Dovrebbe trattarsi di una Direttiva da porre alla base degli standard europei o della legislazione complementare. L’obiettivo, insomma, dev’essere il più ambizioso possibile, in modo da avere uno strumento che assicuri la partecipazione sociale delle persone con disabilità in termini di uguaglianza a quella di tutti gli altri Cittadini. L’accessibilità di beni e servizi contribuirà inoltre a migliorare il funzionamento del mercato interno.
Il movimento europeo delle persone con disabilità presenterà dunque ben presto un documento che possa ispirare la produzione dell’European Accessibility Act.
Quanto infine alla Carta Europea sulla Mobilità, essa potrebbe facilitare lo spostamento delle persone con disabilità dal loro Paese a un altro Stato Membro dell’Unione Europea. Essa dovrebbe consentire l’accesso a certi servizi alle stesse condizioni che si godono in patria e dovrebbe figurare con un logo capace di riassumere le raffigurazioni delle carte a oggi esistenti».

Il sito FiaDisabledTravellers che tipo di riscontri e apprezzamenti ha avuto finora?
«Siamo molto soddisfatti dei feedback che riceviamo dal sito web. Abbiamo attivato un processo per cui sono gli utenti stessi che ci stimolano a migliorare, segnalando possibili omissioni o inesattezze e, soprattutto, richiedendoci miglioramenti».

Lo state implementando?
«Sì. Da pochi mesi il sito è stato interamente tradotto in italiano grazie all’Automobil Club d’Italia (ACI), oltreché in francese e in tedesco. Stiamo lavorando alla versione spagnola, lingua piuttosto importante, soprattutto fuori dall’Europa. Ma non ci fermeremo alla semplice traduzione: è già in atto, infatti, un’attività di aggiornamento delle informazione ricevute finora e stiamo verificando eventuali sinergie con altre organizzazioni, allo scopo di espandere il numero dei Paesi attualmente presenti.
La guida è costata molto impegno negli anni precedenti, che non vogliamo trascurare ora. La consideriamo infatti una delle priorità d’azione dell’attività della FIA, per promuovere una mobilità sicura e responsabile per tutti gli utenti».

*Direttore del settore Mobilità nell’Ufficio Europeo della FIA (Fédération Internationale de l’Automobile).

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