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È al lavoro il nuovo Osservatorio sulla Partecipazione Sociale

Tanti omini in circoloLe cronache parlano di un’Italia sempre più in crisi, ma le forme di partecipazione sociale e di volontariato stanno crescendo e coinvolgendo fasce sempre più ampie e diversificate di popolazione. Per partecipare si utilizzano nuovi strumenti e nuovi temi diventano oggetto di mobilitazione.
È partendo da queste osservazioni che negli ultimi mesi si è costituito l’Osservatorio sulla Partecipazione Sociale, promosso dalla Fondazione Volontariato e Partecipazione e dal Centro Nazionale per il Volontariato, in collaborazione con numerose realtà associative nazionali. Un lavoro di ricerca che, dopo le attività di progettazione, è entrato nel vivo in queste settimane, con l’avvio delle prime rilevazioni sulle Organizzazioni di Volontariato.
L’Osservatorio, che svolge le sue attività in collaborazione con il mondo accademico e con il vario mondo delle organizzazioni non-profit e di base, ha l’obiettivo di approfondire le tendenze dei fenomeni partecipativi in corso in Italia e in Europa e realizzerà studi periodici sui fenomeni emergenti nella partecipazione sociale. Non solo quella dei canali strutturati, ma anche le altre forme collettive dell’azione organizzata.
«Non si tratta solo di uno studio sulla partecipazione – dichiara il direttore della Fondazione Volontariato e Partecipazione Riccardo Guidi -, ma anche di un processo di coinvolgimento attivo di coloro che sul campo partecipano quotidianamente tramite attività di impegno e attivismo sociale. Abbiamo già registrato un forte interesse da parte delle realtà associative nazionali a collaborare alle rilevazioni dell’Osservatorio e altre realtà si stanno aggiungendo. L’Osservatorio sarà uno strumento utile a più livelli: per le associazioni, per registrare le tendenze in atto e innovare le proprie strategie, per le istituzioni e la politica, per comprendere meglio mondi troppo spesso trascurati, per i mezzi di comunicazione, per avere una fotografia fresca e in evoluzione delle forme di partecipazione, per la comunità scientifica a cui manca un solido strumento di rilevazione periodica su questi temi».
«Il nostro obiettivo – aggiunge Maria Pia Bertolucci, vicepresidente del Centro Nazionale per il Volontariato – è quello di aggiornare la lettura dei fenomeni partecipativi del volontariato in un momento storico in cui i profili della partecipazione si incrociano sempre di più con variabili esterne: dalla crisi di risorse degli enti locali ai cambiamenti del sistema del welfare. Un lavoro propedeutico alla discussione: non saranno ricerche che resteranno sugli scaffali, ma serviranno ad attivare momenti di dialogo, confronto ed elaborazione insieme a tutte le forme di volontariato organizzato, a cominciare dall’edizione 2012 del meeting di volontariato Villaggio Solidale che si terrà a Lucca dal 23 al 26 febbraio prossimi».

Le prime attività dell’Osservatorio riguarderanno le Organizzazioni di Volontariato e i Comitati di Difesa del Territorio. La rilevazione sulle prime raggiungerà un grande campione di organizzazioni iscritte ai Registri Regionali, rappresentativo di tutto il territorio nazionale e di tutti i settori d’intervento. Sono in corso in tal senso circa quattromila contatti.
Oltre a una serie approfondita di questioni affrontate con il questionario somministrato ai presidenti delle Organizzazioni di Volontariato, verrà coinvolto anche un campione di volontari con un questionario che avrà finalità esplorative. Esso si inserirà nel contesto del progetto europeo European Volunteer Measurement Project, promosso dal Johns Hopkins University Center for Civil Society Studies, da SPES Lazio e dal Centro Europeo per il Volontariato, e verrà sperimentato – per la prima volta in Italia in una rilevazione sul campo – il Modulo sulla Misurazione Economica del Lavoro Volontario, adottato dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro.

Gli ambiti di indagine si sviluppano su più livelli: il lavoro in rete con le altre organizzazioni, la complessità delle loro strutture, la capacità di innovare, la dipendenza dagli enti pubblici, la democraticità interna, la capacità di partecipare per cambiare le regole della società.

Per quanto poi riguarda l’attività sui Comitati, l’Osservatorio intende avviare, per la prima volta in Italia, il tentativo di costruire una Banca Dati sui Comitati di Difesa del Territorio, allo scopo di rendere possibile per il futuro specifiche e approfondite ricerche su questo ambito della partecipazione.
Con la collaborazione del mondo accademico e dei Coordinamenti Regionali dei Comitati, le banche dati regionali già esistenti verranno standardizzate e integrate tra loro. Dai dati che risulteranno disponibili, deriverà una prima fotografia sui Comitati in Italia.

Da segnalare infine che i primi risultati delle attività verranno presentati nel corso del già citato Meeting di Volontariato Villaggio Solidale, previsto a fine febbraio a Lucca. (Fondazione Volontariato e Partecipazione)

Per ulteriori informazioni:
comunicazione@volontariatoepartecipazione.eu (Giulio Sensi
ufficiostampa@centrovolontariato.net (Gianluca Testa).
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