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Sardegna: una «carovana» per promuovere l’integrazione e l’universalismo

Alcune persone con disabilitàUn nuovo appuntamento del “viaggio” per la Sardegna promosso dalla FISH Regionale (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), grazie alla collaborazione con la Fondazione con il Sud, allo scopo di incontrare i vari attori impegnati nella programmazione dei servizi alle persone con disabilità, era stato previsto per venerdì 10 febbraio a Nuoro (CESP, Centro Etico Sociale, Lotto n. 21, Località Prato Sardo, ore 9.30), dopo gli incontri del 2011 a Cagliari, Oristano e Guspini (Provincia del Medio Campidano) (se ne legga anche nel nostro sito cliccando qui). Diciamo “era” perché le condizioni meteorologiche di questo periodo hanno costretto al rinvio dell’incontro, che si dovrebbe ora tenere verso la fine di febbraio (la data esatta verrà comunicata in seguito).
Il seminario – intitolato
La programmazione dei servizi alla persona. Una nuova presenza e una nuova proposta verso la territorializzazione, l’integrazione e la partecipazione – sarà presentato da Liliana Meini, presidente dell’AISM di Nuoro (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) e dopo l’intervento delle autorità istituzionali locali, prevede tre diverse Sezioni, la prima delle quali coordinata da Franco Rosu, dirigente dell’Ente capofila, con la partecipazione di Alfio Desogus, presidente della FISH Sardegna (Le politiche dei Servizi tra obiettivi e finalità), Remo Siza, esperto di programmazione sociale (La programmazione regionale delle politiche sociali – PLUS. Le linee regionali e i PLUS) e Gesuina Cherchi, responsabile del Distretto di Nuoro dell’ASL 3 (Verso l’integrazione dei Servizi nel Distretto Socio-sanitario di Nuoro – ASL n. 3).
Seguirà la tavola rotonda denominata
La programmazione territoriale (PLUS) nel Nuorese tra risorse, esperienze e ciriticità, coordinata da Giuseppe Dessena, assesore provinciale ai Servizi Sociali e cui interverranno alcuni responsabili del PLUS di Nuoro, Macomer, Siniscola e Sorgono, oltre a dirigenti dei Distretti Sanitari delle medesime località e a dirigenti comunali e provinciali.
La terza parte della giornata, infine, sarà dedicata agli
Strumenti della partecipazione e alla Costituzione del “Forum” territoriale delle associazioni.
Sull’incontro diamo spazio alle riflessioni del già citato Alfio Desogus, presidente della FISH Sardegna. (S.B.)

Prosegue il viaggio per la Sardegna delle associazioni organizzate nella FISH Regionale (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che il 10 febbraio si ritroveranno per incontrare gli attori della programmazione territoriali dei servizi integrati. A Nuoro – dopo Cagliari, Guspini e Oristano – si rinnoverà dunque l’attività di formazione, si approfondirà la conoscenza dei servizi locali e si rilancerà il confronto aperto e costruttivo sui servizi sociali integrati. Parteciperanno rappresentanti della Provincia, del Comune, dell’Azienda Sanitaria Locale (ASL 3 di Nuoro), gli operatori sociali e le associazioni. Sarà un’occasione per fare il punto sull’esperienza dei cosiddetti PLUS (Piani Locali Unitari dei Servizi), che costituiscono la versione sarda dei Piani di Zona previsti dalla Legge Nazionale 328/00 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali).

L’obiettivo che ci poniamo è la conoscenza approfondita e praticata delle funzioni e delle iniziative dei PLUS in rapporto agli altri organismi locali per la programmazione e l’attivazione dei servizi. Vogliamo in sostanza comprendere e verificare nei luoghi le modalità operative dei Distretti Socio-Sanitari, della Provincia, dei Comuni e dei PLUS nell’organizzazione dei servizi alla persona.
In quell’incontro intendiamo riproporre con forza l’esigenza di costruire una rete di servizi territoriali integrati, universali e partecipati, che prevedano un ruolo attivo delle persone con disabilità. Servizi universali rivolti a tutti e non mirati ai soli disabili; servizi sociali promozionali e non servizi o prestazioni esclusivamente riparatori. E ancora, servizi integrati intendendo prestazioni organizzate all’insegna dell’unicità, perché rivolte alla stessa persona e strettamente coniugate con gli altri servizi dei settori (scuola, lavoro, cultura, tempo libero), fra strutture (Centri Diurni, Centri Culturali, Centri Educativi), fra operatori (sociali, sanitari, scolastici, educativi, formatori, mentor, accompagnatori al lavoro), fra Istituzioni (Comune, ASL, Distretti Scolastici, Distretti Sanitari, Centri Territoriali Educativi, Centri Territoriali per la Formazione Permanente e delle Tecnologie Assistive), fra servizi territoriali (psicologico, educativo, post-scolastico) e fra strutture residenziali e semiresidenziali.

La vera scommessa oggi in Sardegna è la programmazione dei servizi integrati perché il bisogno e le aspettative sono coerentemente riferiti alla globalità della persona. Da qui le convinte richieste di una nuova modalità di accesso, di accoglienza, della presa in carico, della personalizzazione, della progettazione condivisa (PAP, ovvero Piano di Assistenza Personale) e della partecipazione e compartecipazione ai costi.
Sono gli obiettivi irrinunciabili, di alto livello culturale e sociale, che richiedono un grande sforzo organizzativo, politico-istituzionale, di ampio impegno e lungimiranza. Percorsi e scelte complesse, ma non impossibili, se sorretti da una tenace volontà sociale e istituzionale.
Oggi assistiamo in Sardegna a un ristagno nella programmazione ed è piuttosto diffusa la delusione dopo la prima triennalità. Tuttavia, occorre riprendere il cammino forti delle buone sperimentazioni fin qui condotte. Un cammino certamente lungo, difficile e impegnativo, ma che comunque ci vede ottimisti, perché da quando la FISH Sardegna ha intrapreso, nel settembre scorso, il viaggio fatto di contatti, riunioni e incontri, le Istituzioni zonali hanno riattivato le iniziative per la programmazione territoriale.
In tutte le Province dove è arrivata la nostra “carovana”, si è registrata una pronta disponibilità a partecipare e una rapida risposta e un impegno operativo coerente, che stanno dando nuova fiducia persino ai facili pessimisti e ai frettolosi rinunciatari.

Dunque la programmazione sociale riparte, anche se si è in assenza di un serio impegno da parte della Regione. Per la FISH Sardegna è motivo di rinnovata fiducia e daremo un ulteriore contributo fatto di disponibilità, di proposta e di partecipazione. Le persone con disabilità sono obbligate a percorrere questa strada perché la via maestra dell’integrazione e dell’inclusione è perseguibile solo se si viene accettati e riconosciuti come persone.
Ci anima la convinzione che l’integrazione dei servizi è la scelta e il percorso ineludibile per investire nel capitale umano, per investire in qualità sociale e affermare la piena cittadinanza.

*Presidente della FISH Sardegna (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

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