Validità del contrassegno in tutta Italia: la strada è aperta

Nei giorni scorsi, infatti, è stato approvato alla Camera un emendamento al cosiddetto “Decreto Semplificazioni”, sul quale successivamente l’aula di Montecitorio ha votato la fiducia. L’iniziativa, promossa dalle deputate Schirru e Codurelli, renderà ora necessario un decreto del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, d’intesa con la Conferenza Unificata, per arrivare finalmente alla validità del contrassegno per disabili su tutto il territorio nazionale

Facsimile di contrassegno invalidi«Con decreto del Ministro dei trasporti e delle infrastrutture e della salute, previo parere con la conferenza unificata di cui all’articolo 8, del decreto legislativo 28 agosto 1987 [in realtà 1997, N.d.R.], n. 281, sono disciplinate le modalità per il riconoscimento della validità su tutto il territorio nazionale del contrassegno invalidi di cui al comma 2 dell’articolo 381 del decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, e successive modificazioni [grassetto nostro, N.d.R.]»: è questo l’emendamento approvato nei giorni scorsi alle Commissioni Affari Costituzionali e Attività Produttive, che ha modificato il testo del Decreto Legge 5/12 (Disposizioni urgenti in materia di semplificazione di sviluppo), meglio noto come “Decreto Semplificazioni”, sul quale successivamente l’aula di Montecitorio ha votato la fiducia. L’iter del provvedimento dovrebbe concludersi nei prossimi giorni al Senato.

A firmare l’emendamento – che in sostanza renderà necessario un decreto del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, d’intesa con la Conferenza Unificata, ovvero tramite il coinvolgimento degli Enti Locali, portando appunto alla validità del contrassegno per disabili su tutto il territorio nazionale – sono state le deputate Amalia Schirru e Lucia Codurelli, che dichiarano soddisfatte: «Era inconcepibile pensare che la semplificazione non contemplasse la possibilità di circolare e parcheggiare fuori i confini della propria città, se non dopo una macchinosa e preventiva richiesta di mobilità. Questo emendamento recepisce, finalmente, quanto prevedono le convenzioni europee e dell’ONU in materia di rispetto dei diritti dei disabili».

Un buon passo in avanti, riteniamo, in un iter per altro ancora tutto da completare, in attesa che si arrivi a risolvere anche un’altra annosa questione – da noi più volte trattata -, vale a dire l’adozione in Italia del contrassegno standard europeo (se ne legga ad esempio cliccando qui). (S.B.)

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