Recentemente, ad esempio, la Circolare n. 18 del 9 febbraio scorso ha confermato che le adozioni dei testi scolastici «sono deliberate dal collegio dei docenti nella seconda decade di maggio per tutti gli ordini e gradi di scuola».
La “beffa”, poi, arriva nel finale di questa stessa Circolare, quando troviamo scritto che: «I dirigenti di istituzioni scolastiche in cui, per il prossimo anno 2012/2013, risultino iscritti alunni non vedenti o ipovedenti, provvederanno immediatamente a richiedere, ai centri di produzione specializzati che normalmente curano la trascrizione e la stampa in braille, i testi scolastici necessari, al fine di consentire l’acquisizione della disponibilità dell’ente locale in ordine all’assunzione dei relativi oneri [grassetto nostro nella citazione, N.d.R.]».
Immediatamente… Peccato che il motivo dell’anticipo al 31 marzo fosse stato concordato con il MIUR proprio perché era risaputo che nessuno studente disabile visivo aveva mai avuto i libri per tempo con la scadenza di maggio.
Insomma, tra la questione irrisolta della mancata accessibilità dei libri digitali, il mancato anticipo della data di adozione dei testi per favorire il lavoro di trascrizione e il mancato rispetto della “Legge Stanca” [Legge 4/04, N.d.R.] sull’accessibilità delle estensioni online dei libri di testo, il MIUR ha perso un’altra occasione. Alla prossima puntata!
*Curatore del blog «Nuove Tecnologie, Didattica e Disabilità nel Lazio», dal quale il presente testo è ripreso, per gentile concessione, con lievi riadattamenti al contesto.