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Basterebbe non considerare più come innominabile la sessualità dei disabili…

Anita Romano in scena con «La signora dell'acero rosso»Come aveva scritto parecchio tempo fa nel nostro sito l’indimenticato Gianni Selleri, «c’è un libro di Dario G. Martini (La signora dell’acero rosso), che racconta di un processo immaginario ad una giovane donna della borghesia parigina che offriva prestazioni sessuali a persone gravemente disabili. Al giudice imperscrutabile e severo che l’accusa di depravazione, la signora risponde: “So che quanto sto per dire potrà essere usato contro di me, cioè non migliorerà certamente la mia situazione, ma ero quasi certa di non poter guarire quegli infelici né ritenevo di potermi fare, per loro, mediatrice verso l’assoluto… E allora… Perché? Per aiutarli, semplicemente, dopo aver messo in conto incomprensioni, vergogne e disgusti”. Al che il giudice replica: “Lei afferma di avere voluto aiutare i ragazzi portatori di handicap. Ammettiamo per ipotesi che il movente dichiarato sia attendibile. E le ragazze? Chi dovrebbe pensare alle ragazze? Altri sessuomaniaci, come lei?”. E la signora: “Non lo so chi dovrebbe pensarci. Forse, per cominciare, basterebbe non considerare più la sessualità dei disabili – e delle disabili – come qualcosa di innominabile […]. Si approfittano di tutte le nostre paure per imporci le loro regole, la prima delle quali è la rassegnazione. Hanno tentato persino di convincerci che non vale la pena di fare alcunché dal momento che, dopo l’ultima maschera, c’è, a loro dire, soltanto il buio. Però non l’avranno vinta…“» (l’articolo integrale di Gianni Selleri è disponibile cliccando qui).

Ebbene, nel 2011 da quel libro (La signora dell’acero rosso, Genova, Fratelli Frilli, 2000) l’attrice Anita Romano aveva tratto un interessante spettacolo teatrale – sotto forma di monologo da lei stessa recitato – voluto principalmente allo scopo di «ripensare la sessualità delle persone con disabilità».
Quella rappresentazione tornerà ora in scena a Milano, venerdì 30 e sabato 31 marzo (ore 20.30) e domenica 1° aprile (ore 16.30), presso il Teatro La Scala della Vita (interno all’Ospedale Macedonio Melloni), nell’ambito della Rassegna Donne di marzo.
L’iniziativa è stata voluta dall’associazione milanese Il sipario dei bambini, per sostenere l’assistenza dei bambini in ospedale. (S.B.)

Per ulteriori informazioni: info@sipariobambini.it.
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