Il lavoro nelle imprese private e la cooperazione sociale

Un vero intreccio di questioni cruciali per il lavoro delle persone con disabilità da una parte, per la cooperazione sociale dall’altra, verrà affrontato il 15 maggio a Feletto Umberto (Udine), nel corso di un seminario promosso dalla Legacoopsociali Friuli Venezia Giulia, in una Regione cioè, dove – pur prevalendo la piccola e media azienda – la possibilità di utilizzare quella norma nazionale del 2003 che “delega” alla cooperazione sociale l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, è stata finora limitata alla grande impresa e solo per un minoranza degli inserimenti

Persona con disabilità al lavoro al computerA tredici anni dalla Legge 68/99 [“Norme per il diritto al lavoro dei disabili”, N.d.R.], e a nove dal Decreto Legislativo 276/03 [“Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro, di cui alla L. 14 febbraio 2003, n. 30”, N.d.R.], la possibilità di inserimento dei disabili nel mondo del lavoro – usufruendo di canali innovativi tramite la cooperazione sociale – deve ancora trovare piena attuazione in Friuli Venezia Giulia.
L’articolo 14 del citato Decreto Legislativo 276/03 stabilisce infatti una cosa piuttosto semplice: se un’impresa privata non vuole corrispondere all’obbligo di assunzione di una quota di disabili, invece di chiedere il cosiddetto esonero – cosa che fanno un sacco di imprese, vantando difficoltà produttive vere o presunte – può convenzionarsi con una cooperativa sociale e attuare gli inserimenti lavorativi “per delega”.
A fatica, l’istituto fu inserito nella Legge Regionale del Friuli Venezia Giulia 18/05 [“Norme regionali per l’occupazione, la tutela e la qualità del lavoro”, N.d.R.], quella cosiddetta del “buon lavoro”. Peccato che – in un momento di debolezza della rappresentanza della cooperazione sociale – passasse la richiesta sindacale di imporre un tetto del 20% del totale delle “coperture” come da Legge 68/99.
In pratica, in una Regione dove predomina la piccola e media azienda, la possibilità di utilizzare l’articolo 14 è stata limitata alla grande azienda (da settantacinque dipendenti in su), e solo per una minoranza degli inserimenti.
Per fortuna, la Seconda Commissione Consiliare Regionale (Attività produttive) ha preso in considerazione, nel 2011, le proposte della cooperazione sociale, decidendo unanimemente di modificare la Legge 18/05. Impegno che dovrebbe trovare attuazione nei prossimi mesi.
Comunque sia, con una lentezza esasperante, la macchina si è messa in moto. Ma in questi anni solo due Province (l’ente con competenza in materia di collocamento, cui è stata affidata l’incombenza di attuare anche l’articolo 14) si sono date da fare. Si tratta di quella di Trieste, che ha avviato un progetto sperimentale, in collaborazione con la Cooperativa Sociale La Collina e con la Clinica Privata “Pineta del Carso” e che ora sta pensando a nuovi obiettivi. E della Provincia di Udine, che in questo momento sta elaborando gli atti necessari, dopo aver licenziato un complesso Atto di indirizzo per gli affidamenti alla cooperazione sociale. Non si segnalano movimenti per quanto riguarda le Province di Gorizia e Pordenone, a dispetto di elaborazioni già pronte o di impegni ribaditi più volte.

Con il seminario promosso per martedì 15 maggio a Feletto Umberto (Udine) (Cooperativa Sociale Hattiva, Via Perugia, Nuova Zona PIP, ore 9-30-13), denominato Dall’Atto di indirizzo per gli affidamenti nella Pubblica Amministrazione alla Convenzione “articolo 14” per l’inserimento dei disabili nelle imprese private: nuove frontiere per la cooperazione sociale, la Legacoopsociali Friuli Venezia Giulia vuole mettere a confronto le “buone pratiche” avviate nella Regione, quelle operative e quelle che stanno per avere il via, rivolgendosi a un vero e proprio “grumo” di questioni cruciali per la cooperazione sociale: il rapporto tra cooperazione e impresa privata e la sperimentazione di nuovi servizi e attività industriali, valide per produrre nuove esperienze produttive e in grado di dare risposte a nuove fasce di utenza.
Aperto dal saluto di Davide Cicuttin, presidente della Cooperativa Hattiva e introdotto da Fabio Inzerillo, presidente della Cooperativa Sociale La Collina (Le esperienze della cooperazione sociale nell’applicazione della legge 68 in partnership con le aziende private), l’incontro prevede poi due distinte sessioni, la prima delle quali dedicata alle Progettazioni della Pubblica Amministrazione, con l’intervento di Adriano Piuzzi, assessore della Provincia di Udine alle Politiche Sociali, Adele Pino, assessore della Provincia di Trieste al Lavoro e alle Politiche Sociali, Samantha Portolan, funzionaria della Provincia di Trieste, Loredana Cecotti, funzionaria della Provincia di Udine e Antonia Barillari, presidente di Syntegra, consulente della Provincia di Udine.
Seguiranno Le esperienze e i progetti dei privati, con interventi di Pietro Segata, consigliere delegato della Casa di Cura Pineta del Carso di Aurisina (Trieste) e Nives Revelant della ditta Eurocar di Udine.
Le conclusioni saranno affidate a Daniele Macorig, vicepresidente e assessore al Lavoro della Provincia di Udine. (Gian Luigi Bettoli)

Per ulteriori informazioni: segreteria@fvg.legacoop.it.
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