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Ci si impegna, a Orvieto, per garantire il “dopo di noi”

Persona con disabilità nel giardino di una struttura dedicata al "dopo di noi"

Una struttura dedicata al «dopo di noi»

Com’è ormai noto, l’espressione “dopo di noi” – nata all’interno delle famiglie con disabilità e delle associazioni – sta a indicare la problematica di come garantire a una persona con disabilità adeguate soluzioni abitative, di cura, assistenza, svago, quando la famiglia non sarà più in grado di occuparsene.
In passato le famiglie si trovavano ad affrontare la questione solo nel momento in cui si presentava l’emergenza, mentre da alcuni anni l’approccio è quello di iniziare prima a preparare il terreno per il “dopo di noi”, con le iniziative del cosiddetto “durante noi”. In modo sempre più deciso, quindi, si va verso un progetto di sviluppo inclusivo permanente per ragazzi e ragazze con disabilità.
Di ciò si era parlato anche a Orvieto (Terni) il 5 febbraio 2011, nel corso del convegno denominato Il nostro domani [se ne legga cliccando qui, N.d.R.], organizzato dall’AFCHO (Associazione Famiglie per l’Handicap del Comprensorio Orvietano).
Ebbene, i fatti più recenti dimostrano che le promesse espresse in tale occasione – uno degli obiettivi di quel convegno era infatti quello di creare nell’Orvietano una Fondazione di Partecipazione per i servizi del “dopo di noi” – non sono rimaste tali, come troppo spesso purtroppo càpita. Infatti, il 7 maggio scorso, la Giunta Comunale di Orvieto ha deliberato in merito all’adesione – in qualità di socio fondatore promotore – della costituenda Fondazione di Partecipazione per la realizzazione e gestione del servizio denominato “Dopo di Noi”.
Il provvedimento è esttamente la Delibera di Giunta Comunale n. 20,  con il quale il Sindaco di Orvieto è autorizzato pro-tempore alla sottoscrizione dell’atto costitutivo della Fondazione, attenendosi alle clausole dell’approvata bozza di Statuto, salva la possibilità di determinare il nome e la sede all’atto della costituzione della Fondazione.
Lo scopo di quest’ultima sarà quello di creare strutture operative, finalizzate alla realizzazione degli scopi sociali previsti dallo Statuto, ovvero proporre, promuovere, elaborare e realizzare progetti di residenzialità che garantiscano alle persone con disabilità – laddove siano prive del sostegno familiare – la qualità della loro esistenza, creando condizioni ambientali in cui possano trovare un benessere psico-fisico nel pieno rispetto delle proprie capacità, esigenze, aspirazioni e aspettative. (Centro per l’Autonomia Umbro)

Il Centro per l’Autonomia Umbro è anche sede della FISH Umbria (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap). Per ulteriori informazioni: web@cpaonline.it.
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