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Storie di Vita Indipendente, per informare e far riflettere

Giovane donna con disabilità alla finestra insieme a un amicoVita Indipendente significa poter vivere a casa propria, assieme alle persone care. Significa potersi alzare al mattino per andare a lavorare, viaggiare, coltivare amicizie e passioni. Vita Indipendente significa potersi sposare con la persona amata e costruire una nuova famiglia. Vita Indipendente vuol dire vedersi riconosciuto lo status di persona, a prescindere dal tipo e dalla gravità della propria disabilità, ovunque si viva.
Ma per tante persone con disabilità il diritto a una vita indipendente è appeso a un filo. Ad esempio Katia, 48 anni, affetta da amiotrofia spinale, oggi ha la possibilità di vivere a casa propria e di svolgere un’attività lavorativa, ma per il 2012 il suo progetto di vita indipendente non verrà rifinanziato. Ida, invece, ha vissuto per sei anni in un istituto e per altri venti in una comunità autogestita. «Poi – racconta – nel 2004 ho deciso di fare il salto della Vita Indipendente. Non vorrei tornare indietro e spero di non essere costretta a farlo». Elisa, infine, ha 31 anni, vive a Carugate in provincia di Milano e ha presentato al proprio Comune di residenza un progetto di Vita Indipendente (17.000 euro all’anno), per poter andare a convivere con il compagno. Ma la sua richiesta è sempre stata respinta.

Il diritto alla Vita Indipendente viene sancito dalla Legge 162/98 e ribadito dall’articolo 19 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Ma quelle parole rischiano di restare sulla carta. Per il 2012, infatti, i mancati trasferimenti dallo Stato e dalla Regione hanno comportato per i Comuni lombardi un’ulteriore diminuzione di 100 milioni di euro delle risorse a disposizione per le politiche sociali. Prime vittime di questi tagli, sono stati proprio i progetti di vita indipendente.
Nell’ambito ora della campagna lanciata dalla LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità), con il nome di No ai tagli! Sì alla Vita Indipendente e all’inclusione nella società, che culminerà nella grande giornata di mobilitazione del 13 giugno a Milano, la stessa LEDHA – componente regionale lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) –  ha voluto raccogliere e divulgare le testimonianze di quattro persone con disabilità per raccontare una quotidianità sconosciuta a tanti, persone comuni e Istituzioni. È nato così il reportage intitolato Racconti di Vita Indipendente, visibile sul sito Persone con Disabilità.it. (Ufficio Stampa LEDHA)

La LEDHA informa che le associazioni e le testate giornalistiche interessate a pubblicare il video sul proprio portale sono autorizzate a farlo, previa citazione dei credit dell’autore (Ledha – Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità).
Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@ledha.it.
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