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Marta, non vedente, che “guarda” meglio di tanti altri

Marta Pellizzi

Marta Pellizzi, ideatrice del blog “True Realities”

Abbiamo già avuto occasione, nel nostro sito, di presentare True Realities, blog creato da Marta Pellizzi – giovane “firma” spesso presente anche sulle pagine di Superando, donna con disabilità visiva – che ha voluto dare spazio a varie storie di persone con disabilità, arrivate a fare «piccoli o grandi passi in modo talentuoso». Il tutto cercando di “osservare” la disabilità da una diversa prospettiva. Su tale iniziativa, riflette qui di seguito Simone Fanti.

«Siamo alle Paralimpiadi a mostrare le nostre abilità, non le disabilità», diceva Oscar Pistorius poco più di un mese fa. Questa frase mi colpì molto alla vigilia delle Paralimpiadi londinesi e forse fece sì che mi apprestassi a guardare quello spettacolo con uno sguardo attento più al gesto tecnico che al tipo di disabilità.
Tornai successivamente sull’argomento paralimpico, raccontando la normalità di questi “eroi” moderni, quasi sentissi l’esigenza di creare un ponte tra chi “gareggiava nella vita” e chi lo faceva per sopravvivere alla quotidianità. A Londra gli atleti erano allineati ai blocchi di partenza sfidandosi per arrivare vincenti al traguardo, a Milano, invece, le persone con disabilità sono allineate sul marciapiede, pronte ad attraversare una via, con la speranza di arrivare dall’altra parte… sani.

Già, ma noi siamo qui per mostrare le nostre abilità… E anche per questo seguo da qualche tempo con attenzione il blog True Realities, aperto da una giovane ragazza non vedente, Marta Pellizzi.
Marta è una bella ragazza bionda di poco più di vent’anni, futura – lo sarà tra pochi giorni – studentessa di Scienze e Tecnologie della Comunicazione all’Università di Ferrara. Crotonese di nascita, imolese di adozione, verso i 18 anni ha avuto un problema agli occhi che l’ha portata a non vedere più. Il suo sogno è quello di entrare nel mondo del giornalismo, della comunicazione.
È decisa, anche se quell’aggressività un po’ ostentata dietro cui si nasconde cela una fragilità delicata. Vuole, come ogni giovane della sua età, realizzare quel sogno nel cassetto. Questo «nonostante l’handicap», come mi dice al telefono.
Gli attuali mezzi tecnologici – se tutte le Istituzioni e la società in generale se ne dotassero -, metterebbero in grado anche Marta di arrivare a centrare il suo obiettivo. Ma l’Italia certo non eccelle per avanzamento tecnologico e rispetto della diversità. Per non parlare poi della valorizzazione delle persone, con o senza disabilità.
Marta ha fatto sue le parole di Pistorius, puntando sulla sua abilità, per scandagliare il territorio alla ricerca di altre persone con disabilità, a caccia dei talenti insiti in ogni persona.

Ecco dunque che il suo blog si anima di persone reali, come Tina Umbriano, cantante, insegnante e soprattutto donna, come l’esile Giovanna Ruffolo, che sogna di portare un cambiamento nella moda. Oppure la brasiliana Luciana Santoro, capace di disegnare quadri con il pennello stretto tra i denti o ancora Luca Panichi, che ora conquista sulle due ruote di una carrozzina le principali vette alpine.
A tutti Marta chiede: «Che talento hai?». E voilà, il gioco diventa realtà: la disabilità si cancella in un attimo ed emergono le persone, i loro desideri, le passioni, le lotte e le sfide, i pensieri… la voglia di essere visti per quello che realmente sono, persone e non disabili. E alla fine la non vedente Marta “guarda” meglio di tanti di noi, vede il bello e la ricchezza che ognuno porta con sé.

Il presente testo, qui riproposto con alcuni riadattamenti al diverso contenitore, è stato pubblicato da “InVisibili”, blog del «Corriere della Sera.it», con il titolo “Alla fiera della normalità”.Viene qui ripreso per gentile concessione dell’Autore e del blog.

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