Grave bocciare l’aggiornamento del Nomenclatore

Lo dichiara l’organizzazione Cittadinanzattiva, a proposito del “Decreto Balduzzi”, in discussione nelle aule parlamentari, discussione dalla quale emerge il rischio concreto che nemmeno questa volta si arrivi a un aggiornamento del Nomenclatore Tariffario dei Presìdi, delle Protesi e degli Ausili, fermo ormai a un Decreto Ministeriale del 1999

Realizzazione grafica con alcuni ausili«La bocciatura dell’emendamento relativo all’aggiornamento del Nomenclatore Tariffario dei Presìdi, delle Protesi e degli Ausili, risalente ormai ad oltre dieci anni fa, rappresenta un fatto gravissimo che non accoglie le istanze presentate dalle organizzazioni civiche e da quelle dei pazienti, e non tiene in considerazione i reali bisogni delle persone affette da patologia cronica o rara».
Lo si legge in una nota di Cittadinanzattiva, riguardante l’iter parlamentare attualmente in corso del cosiddetto “Decreto Balduzzi” per la tutela della salute (Decreto Legge n. 158 del 13 settembre scorso, presentato dal ministro della Salute Renato Balduzzi, denominato Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute). La stessa Cittadinanzattiva, lo ricordiamo, in una nota di una decina di giorni fa, ripresa anche su queste pagine, aveva proprio indicato tra le priorità che avrebbero dovuto emergere dal provvedimento, l’aggiornamento del Nomenclatore, rivisto per l’ultima volta dal Decreto Ministeriale n. 332 del 1999.

«Oggi questi Cittadini – si legge ancora nel comunicato di Cittadinanzattiva – non hanno accesso gratuito a dispositivi innovativi, personalizzati e di qualità, se non pagando di tasca propria cifre davvero elevate. Se guardiamo alle persone con stomia, ad esempio, esse sono costrette ad utilizzare dispositivi di qualità davvero carente, con pesanti ricadute sullo stato di salute, sulla qualità della vita, sulla loro vita sociale, senza considerare i costi aggiuntivi che ne derivano per il Servizio Sanitario Nazionale. Alcune Regioni, infatti – per ragioni economicistiche – hanno scelto di erogare prodotti di bassissima qualità, come accade nel Lazio, dove per altro, contemporaneamente, si era deciso di impegnare le risorse pubbliche nel modo che abbiamo avuto modo di conoscere nei giorni scorsi».
«In occasione dunque della Giornata Mondiale dello Stomizzato del 6 ottobre, abbiamo chiesto con forza al Parlamento l’aggiornamento del Nomenclatore Tariffario, ormai improcrastinabile, vista anche la riduzione del tetto di spesa per i dispositivi attuata con la “spending review”». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: mt.bressi@cittadinanzattiva.it (Maria Teresa Bressi).

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