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La FISH, il “Decreto Balduzzi” e la battaglia dell’AICE

Pietro Barbieri

Il presidente della FISH Pietro Barbieri

«Il Governo e il Parlamento, soprattutto nei passaggi di riforma e di riordino dei servizi essenziali, prestino maggiore attenzione alle istanze e alle esperienze dirette dei Cittadini!»: è questo l’appello della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), per voce del suo presidente Pietro Barbieri, a commento del cosiddetto “Decreto Balduzzi” (Decreto Legge n. 158 del 13 settembre, presentato dal ministro della Salute Renato Balduzzi, Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute), attualmente all’esame della Camera. «Su quel testo – aggiunge Barbieri – abbiamo molto da esprimere, soprattutto in termini di miglioramento, di correzione, di maggiore efficacia, per rendere le indicazioni contenute più prossime alle necessità di chi al Servizio Sanitario ricorre quotidianamente per sopravvivere o per poter avere un’esistenza quanto più possibile vicina alla normalità».

Già all’indomani della presentazione di quel Decreto Legge – che interviene profondamente in ambito sanitario – la FISH aveva inviato una circostanziata nota al Ministro della Salute e ora torna sugli stessi temi, per rafforzare le specifiche istanze dell’AICE (Associazione Italiana Contro l’Epilessia), organizzazione aderente alla Federazione.
L’AICE, infatti – come ampiamente riferito anche su queste pagine – sta conducendo in questi giorni una battaglia per la continuità dell’assistenza sanitaria e per l’accesso alle terapie farmacologiche senza oneri aggiuntivi per le persone necessitanti farmaci prescritti quali “insostituibili”. Uno degli aspetti “contestati” nel Decreto Balduzzi risiede infatti proprio nella riforma dell’assistenza farmaceutica che, pur avendo finalità condivisibili, finirebbe per impedire o complicare l’accesso a farmaci insostituibili per alcune patologie gravi e croniche. Nel caso specifico evidenziato dall’AICE, si tratta di alcuni farmaci antiepilettici, ma l’eccezione potrebbe riguardare altri specifici prodotti.

La FISH, dunque, nel far propria l’istanza dell’AICE, oltre che a sanare questo paradosso, chiede anche di prevedere un oculato sistema di eccezioni per le patologie croniche e degenerative, con una valutazione che coinvolga anche le associazioni dei Cittadini. «Siamo in una fase – prosegue Barbieri – in cui è necessario un nostro articolato impegno sia in termini di proposta che di protesta. Alla produzione di documenti, di emendamenti circostanziati, di suggerimenti, uniamo anche la nostra azione concreta sul territorio, dove incontriamo la sentita e preoccupata adesione delle persone con disabilità e delle famiglie che vivono sulla loro pelle le ricadute di anni di politiche di tagli e riduzioni».
Il riferimento alla riuscita manifestazione promossa il 5 ottobre a Treviso dalla FISH del Veneto è evidente: in quella sede, infatti, la Federazione ha raccolto le sigle associative unite in un fronte comune contro le restrizioni previste dalla Regione ai servizi per le persone disabili e non autosufficienti. L’ennesimo segnale, questo, di una motivata ansia sempre più diffusa fra i cittadini con disabilità. (Ufficio Stampa FISH)

Per ulteriori informazioni: ufficio stampa@fishonlus.it.

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