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Situazioni che denunciamo da anni

Realizzazione grafica con vari parallelepipedi e sopra altreattante persone. Quella con disabilità è più in basso di tuttiNon sono stati certo sorprendenti, per la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), i dati di cui abbiamo riferito ieri, emersi dalla ricerca promossa dalla Fondazione Serono e realizzata dal Censis, che vedono l’Italia agli ultimi posti in Europa per risorse e servizi destinati alle persone con disabilità e alle loro famiglie. «Sono anni – ha commentato infatti Pietro Barbieri, presidente della FISH – che denunciamo inascoltati questa gravissima situazione, raccogliendo silenzio e indifferenza. E annotando, anno dopo anno, la progressiva inesorabile regressione delle risorse a disposizione del sociale. E con esse una deriva caritatevole delle politiche».
«Il recente Disegno di Legge di Stabilità – prosegue Barbieri – continua inesorabilmente nel solco segnato da chi ci ha governato negli ultimi anni, sul tracciato della convinzione che la spesa sociale sia un costo improduttivo da comprimere ed eliminare. Non troviamo infatti alcuna nuova risorsa aggiuntiva nemmeno in questa manovra, mentre nel Paese sale una disperata e sempre più diffusa protesta».

Nel parlare di «protesta disperata e sempre più diffusa», il presidente della FISH non si riferisce solamente alla grande mobilitazione promossa per il 31 ottobre a Roma dalla Rete Cresce il welfare, cresce l’Italia, che ha già raccolto l’adesione di almeno una quarantina di associazioni dell’impegno civile, ma anche, ad esempio, ai presìdi e agli scioperi della fame attuati da persone con gravissime forme di disabilità del Comitato 16 Novembre, per richiedere risorse adeguate e certe, che consentano una permanenza dignitosa presso la propria residenza, o allo sciopero della fame avviato ormai da sedici giorni da Giovanni Battista Pesce, segretario nazionale dell’AICE (Associazione Italiana Contro l’Epilessia), per protestare contro il cosiddetto “Decreto Balduzzi” sulla tutela della salute, che rende oneroso l’acquisto di due farmaci specifici, ma anche per dare visibilità ai diritti di tutte le persone affette da patologie croniche e invalidanti.
«A queste e alle altre iniziative di appassionata e disperata protesta civile – dichiara Barbieri – la FISH esprime tutta la propria solidarietà e il proprio sostegno. Ci sconforta invece il silenzio e la disattenzione di chi ci governa, che dovrebbe conoscere i dati e i fatti, se non le situazioni personali, tanto quanto sono noti a noi». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: ufficio stampa@fishonlus.it.

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