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Invecchiamento attivo e rapporto intergenerazionale

Una donna e un uomo anzianiLe tre organizzazioni nazionali Auser, Anteas (Associazione Nazionale Tutte le Età Attive per la Solidarietà) e ADA (Associazione per i Diritti degli Anziani), che muovono insieme in tutta Italia decine di migliaia di anziani attivi e solidali, hanno promosso per giovedì 8 novembre a Roma (Auditorium di Via Rieti, ore 9,30-13,30), l’incontro nazionale sul tema Invecchiamento attivo e rapporto intergenerazionale: cosa chiedono gli anziani, al quale parteciperà, tra gli altri, anche Maria Cecilia Guerra, sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Presiederà i lavori Nirvana Nisi, presidente dell’ADA e la relazione introduttiva sarà curata da Arnaldo Chianese, presidente dell’Anteas, mentre Michele Mangano, presidente dell’Auser, concluderà i lavori. Saranno inoltre presenti i Segretari Generali delle organizzazioni sindacali SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL ed è stato invitato anche Andrea Riccardi, ministro per la Cooperazione e l’Integrazione.

L’iniziativa vuole dare peso e sostanza al presente Anno Europeo dell’Invecchiamento Attivo e della Solidarietà tra le Generazioni. «Invecchiamento attivo – si legge nel documento prodotto per l’occasione dalle tre organizzazioni promotrici – non significa soltanto ridisegnare le regole del pensionamento, al fine di ritardare l’uscita dal lavoro come qualcuno pensa, ma è una sfida culturale. Bisogna cioè far prendere coscienza alla Società Civile, alla Politica e alle Istituzioni che i cambiamenti demografici sono un processo irreversibile da assumere come sfida positiva».

L’incontro di Roma sarà anche l’occasione per presentare alle Istituzioni una serie di richieste concrete sul fronte dei servizi, dell’abitare, dell’educazione permanente e della valorizzazione del volontariato delle persone anziane. In particolare, la richiesta è quella di una legge nazionale a sostegno dei percorsi di invecchiamento attivo, che si concretizzino in forme di impegno civile e di sostegno del welfare, «riconoscendo a chi si impegna a beneficio della propria comunità – si legge ancora nel citato documento – varie forme di incentivazione, e anche di riconoscimento, attraverso benefit costituiti da crediti sociali per la fruizione di opportunità culturali, ricreative, sportive, artistiche, e/o voucher per l’accesso a beni e servizi regolati e corrisposti dai Comuni». (G.C.)

Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@auser.it.

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