Gli infermieri e la sclerosi multipla

Si terrà il 24 e 25 novembre a Torino l’ottavo convegno nazionale della SISM, la Società Infermieri Sclerosi Multipla, nata in seno all’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), che si propone di favorire la formazione specialistica dell’infermiere nei confronti di questa grave malattia del sistema nervoso centrale, cronica, imprevedibile e spesso invalidante

Tre infermieriNata in seno all’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), la SISM (Società Infermieri Sclerosi Multipla) si propone di favorire la formazione specialistica dell’infermiere nei confronti di questa grave malattia del sistema nervoso centrale – cronica, imprevedibile e spesso invalidante -, rispetto alla quale è oggi l’unica associazione che si occupa specificatamente di formazione continua, scambio di esperienze e diffusione dell’informazione per gli infermieri operanti nel settore.
Sempre in collaborazione con l’AISM, ha ora programmato a Torino (Starhotels Majestic), per sabato 24 e domenica 25 novembre, il proprio ottavo convegno nazionale, evento realizzato con il contributo di Novartis, che costituirà certamente un prezioso momento di confronto, informazione e aggiornamento, per una figura che ha un ruolo fondamentale all’interno dell’équipe interdisciplinare per la sclerosi multipla.

La due giorni sarà divisa in tre sessioni, la prima delle quali dedicata al ruolo dell’infermiere, anche a livello europeo, da individuare come un vero e proprio “attore tra informazione e formazione”. La seconda sessione, invece, sarà centrata su argomenti come il valore del lavorare in team, il supporto psicologico nella progressione della malattia e la sclerosi pediatrica. Infine, nella sessione conclusiva, verrà proposto un aggiornamento sulla ricerca scientifica.
«L’infermiere – spiegano i promotori del convegno – riveste un ruolo fondamentale nella gestione della sclerosi multipla, dal momento della diagnosi lungo tutto il decorso di questa malattia, che in Italia colpisce circa 65.000 persone, spesso giovani tra i 20 e i 30 anni. La ricerca scientifica offre continui aggiornamenti sull’individuazione della causa della malattia e sullo sviluppo di nuove terapie ed è pertanto necessario che tutti gli operatori sanitari coinvolti nella gestione del paziente conoscano gli aggiornamenti riguardanti la patologia, allo scopo di integrare le loro conoscenze e garantire alle persone con sclerosi multipla e ai loro familiari un approccio multidisciplinare di alto profilo». (B.E.)

Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa AISM (Barbara Erba), barbaraerba@gmail.com.

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