Sicilia: si deve agire e anche velocemente

Tramite una vera e propria “piattaforma programmatica sul sociale”, l’ANFFAS Sicilia (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) si dichiara fortemente preoccupata per i servizi alle persone con disabilità e alle loro famiglie e si appella a tutte le forze sociali, economiche e politiche dell’Isola, «affinché si interrompano l’indifferenza e l’inadempienza»

Manifestazione di protesta di disabili in Sicilia, ottobre 2012

Una recente manifestazione di protesta di persone con disabilità siciliane

«Dal 1° gennaio del 2013 – scrivono gli esponenti dell’ANFFAS Sicilia (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), introducendo il documento che qui di seguito presentiamo – alle persone con disabilità della nostra Regione non sarà più assicurato il diritto all’assistenza, a causa dell’inerzia e dell’indifferenza della classe dirigente regionale. A meno di un mese, infatti, dalla scadenza della terza annualità dei Piani di Zona (2010/2012), non è stato emanato dagli organismi responsabili alcun provvedimento che possa garantire la continuità dei servizi socio-assistenziali. Così continuando, molte persone con disabilità resteranno sole, prive di qualsiasi forma di assistenza e molti lavoratori in forza all’area disabilità si vedranno recapitare lettere di licenziamento».
Partendo dunque da tali premesse, e denunciando «le molteplici discriminazioni e umiliazioni a cui le persone con disabilità e le loro famiglie sono sottoposte», l’ANFFAS Sicilia si appella a tutte le forze sociali, economiche e politiche dell’Isola, con un’attenzione particolare al nuovo Governo Regionale, «affinché si interrompano l’indifferenza e l’inadempienza da tempo perpetrata nei confronti delle persone con disabilità nella nostra Regione».

L’elaborazione di spunti operativi da sottoporre a tutte le forze sociali, economiche e politiche, risponde – per l’ANFFAS Sicilia – all’impegno di condurre le persone con disabilità ad essere protagoniste attive della società civile e al centro dell’azione politica per il miglioramento della  qualità di vita loro e dell’intera comunità.
La grave crisi economica e le manovre di contenimento della spesa pubblica hanno letteralmente portato al collasso del sistema di protezione sociale, innescando gravissime lesioni nei diritti delle fasce di popolazione a maggiore rischio di fragilità, quali appunto le persone con disabilità e le loro famiglie.
Il nostro forte auspicio è che la Regione Sicilia – per gli atti normativi e regolamentari di nuova emanazione e di futura attuazione, che incidano sulla vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie – faccia espressamente richiamo alla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata dallo Stato Italiano con la Legge n. 18 del 2009.

Esiste una forte preoccupazione per i servizi alle persone con disabilità, finanziati con i fondi della Legge 328/00, attraverso i relativi Piani di Zona. A meno di un mese, infatti, dalla conclusione della terza annualità relativa agli anni 2010/2012 dei Piani di Zona stessi, non è stato emanato – da parte degli organi competenti e delle Amministrazioni Locali – alcun tipo di documento che preveda almeno una bozza di  programmazione per la triennalità 2013/2015.
Il rischio è quindi che già dal 1° gennaio 2013 molti servizi attualmente erogati nell’interesse delle persone con disabilità e delle loro famiglie non trovino più la copertura finanziaria derivante dalla programmazione dei servizi territoriali e/o residenziali, non ancora programmati per le l’annualità 2013/2015.
Per scongiurare questo blocco e per assicurare la continuità dei servizi, nelle more della programmazione 2013/2015, sarebbe opportuno, come prima azione da intraprendere, lo sblocco a livello regionale delle economie derivanti dalla rimodulazione dell’attuale triennalità. Ciò consentirebbe – anche se con un regime di erogazione ridotto rispetto all’attuale – il prosieguo dei servizi, assicurando continuità di assistenza e cura alle persone con disabilità e un supporto alle loro famiglie, che altrimenti sarebbero lasciate sole nella cura e nell’assistenza dei propri cari, mentre chi non è provvisto di un sistema familiare che possa farsene carico resterebbe privo di ogni forma di assistenza.

La compenetrazione fra gli aspetti strettamente sociali e quelli sanitari, nei bisogni delle persone con disabilità, richiede un forte investimento in capacità di valutazione di situazioni e di fatti oggettivi e soggettivi delle persone e dei contesti sociali in cui vivono.
Gli interventi da attivare devono essere pensati secondo un approccio globale e unitario. In particolare l’ANFFAS Sicilia si è sempre adoperata affinché alle persone con disabilità venga redatto, ai sensi dell’articolo 14 della Legge 328/00, il progetto individuale (che preveda quattro ambiti di intervento: sanitario o clinico riabilitativo, integrazione scolastica, integrazione socio-economica o lavorativa, inserimento e integrazione sociale, aumentando le opportunità per il tempo libero, lo sport e la cultura), quale insieme delle risposte e degli interventi che accompagnano la persona nei sui cicli di vita, favorendone i bisogni, le esigenze, le aspirazioni, le attitudini e le inclinazioni.
La stesura del progetto individuale richiede un percorso integrato sociale e sanitario, cosi come indicato dalla normativa di riferimento e da varie Circolari dell’Assessorato alla Famiglia. Pertanto, esso va redatto in modo congiunto dal Distretto Socio-Sanitario e dall’Azienda Sanitaria provinciale (ASP) competente per territorio, in esito alla valutazione effettuata dall’Unità Valutativa Multidimensionale (di cui si chiede innanzitutto la costituzione nei Distretti Socio-Sanitari siciliani in cui essa non vi sia ancora), attraverso lo strumento della Scheda di Valutazione Multidimensionale.
La Regione Sicilia si è dotata di quest’ultima (S.Va.M.Di., come da Decreto dell’Assessorato Regionale della Salute del 29 giugno 2011), ma già in altra sede, la nostra Associazione aveva indicato le criticità contenute in tale scheda, rispetto alla valutazione dei bisogni e in particolare modo per quanto riguarda le persone con disabilità di minore età. Si auspica quindi che si possa continuare con le Istituzioni il dialogo già intrapreso, al fine di una ridefinizione e maggior qualificazione della Scheda.

Si richiama poi l’attenzione anche sul Piano Triennale a favore delle Persone con Disabilità, definito tramite un Decreto Presidenziale del gennaio 2006, del quale si chiede la piena esecutività e l’integrazione con il Piano Regionale della Salute.
Bisogna inoltre puntare all’istituzione di un Assessorato Regionale Unico che abbia competenza in materia sociale e sanitaria, al fine di definire un solo livello di raccordo e programmazione socio-sanitaria a livello regionale, scongiurando la frammentarietà delle prestazioni.
E ancora, la Regione deve impegnarsi nel definire Livelli Essenziali di Prestazioni Sociali e Sanitarie omogenei su tutto il territorio dell’Isola, garantendone la piena esigibilità.
Sarebbe auspicabile, altresì, la definizione di un fondo di finanziamento unico e vincolato che tenesse conto delle somme derivanti dai finanziamenti europei, dello Stato, della Regione e degli Enti Locali, impegnando poi la Regione a fornirne i criteri di ripartizione.
Sarebbe infine necessaria la revisione della disciplina che regolamenta l’affidamento dei servizi socio-sanitari agli enti del privato sociale, attraverso l’individuazione delle modalità cui gli enti pubblici devono attenersi per la selezione dei soggetti cui affidare i servizi stessi. L’istituzione di un “sistema di accreditamento” del privato sociale che garantisse elevati standard di qualità nell’erogazione dei servizi (standard manageriali, professionali e relazionali), portando a un’offerta plurale di fornitori qualificati, in competizione sulla qualità, piuttosto che sui costi,  sarebbe preferibile – secondo l’ANFFAS – rispetto al criterio del “prezzo economicamente più vantaggioso”, lasciando contemporaneamente al fruitore finale del servizio la facoltà di libera scelta del fornitore, con tutti i vantaggi derivanti da un rapporto diretto con il servizio e l’interesse pubblico alla buona erogazione del servizio stesso.

Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale della Sicilia.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@anffasicilia.net.

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