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Abbattere un muretto o finanziare le case famiglia?

Roma, Ara Pacis

L’Ara Pacis a Roma

«Certo, siamo convinti che le tante persone bloccate sul Lungotevere in Augusta dedichino una reale attenzione all’estetica cittadina. Allo stesso tempo, però, molti di questi Cittadini – come sempre più spesso accade ai romani – avranno magari dovuto lasciare a casa un familiare malato senza assistenza domiciliare».
Con queste caustiche parole, Luigi Vittorio Berliri, presidente dell’Associazione Casa al Plurale – nata nel 2006 per rappresentare quanti operano nel Lazio a sostegno delle persone con disabilità, con particolare attenzione al tema della residenzialità e alla quale aderiscono ventuno organizzazioni – commenta la recente decisione della Giunta Capitolina di assegnare 800.000 euro per abbassare il muretto di travertino nella piazzetta antistante la celebre Ara Pacis. « Il motivo di tale costoso intervento – spiega lo stesso Berliri – è che quella struttura non permetterebbe a coloro che transitano in auto sul Lungotevere di ammirare adeguatamente le facciate delle due chiese gemelle di San Rocco e San Girolamo dei Croati, come è stato riferito anche sulle cronache romane del “Corriere della Sera”». «Ebbene – prosegue il presidente di Casa al Plurale – può darsi che per qualcuno l’intervento proposto migliori davvero l’estetica della piazza, ma la crisi economica che sta travolgendo anche Roma Capitale ci fa ben dire che non è certo questo il tempo giusto per iniziative del genere, e soprattutto con questi costi».

Per tutto ciò, quindi, la stessa Associazione Casa al Plurale, in collaborazione con Praxis – Scuola di politica e territorio, ha organizzato per sabato 22 dicembre, in Piazza Augusto Imperatore a Roma (ore 11.30), un incontro in cui chiedere di non spendere quei fondi per l’abbattimento del muretto dell’Ara Pacis, destinandoli invece alle cinquantaquattro case famiglia della città che accolgono persone con gravi disabilità. «Infatti – conclude Berliri – con una somma simile queste indispensabili realtà potranno continuare a sopravvivere anche il prossimo anno, fornendo un servizio indispensabile alla nostra città e alle persone». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: info@casaalplurale.org.

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