Le procedure contrapposte di due ASL della stessa città

D’accordo l’autonomia aziendale riconosciuta dalla legge, ma non è paradossale che in un’Azienda Sanitaria di Torino l’erogazione di ausili delicati come i pannoloni, le traverse, i cateteri e quelli per la stomia avvenga senza intoppi, mentre in un’altra ASL della stessa città si debbano sopportare inaccettabili lungaggini? È stata la CPD di Torino a dare visibilità alla questione

Maurits Cornelis Escher, "Casa di scale", 1951, particolare

Maurits Cornelis Escher, “Casa di scale”, 1951, particolare

«Non è un paradosso che due Aziende Sanitarie situate nella stessa città, pur in un’ottica di autonomia aziendale riconosciuta da normative nazionali, utilizzino procedure così in contrapposizione fra loro?».
A chiederselo è la CPD di Torino (Consulta per le Persone in Difficoltà), constatando il diverso comportamento tra l’ASL TO1 e l’ASL TO2, in un settore tanto delicato come quello dell’erogazione degli ausili monouso (pannoloni, traverse, cateteri, ausili per stomia).
Ricordando infatti che le Linee di Indirizzo per l’Assistenza Integrativa e Protesica, in merito all’attuazione del Piano di Rientro, fissate da una Delibera della Giunta Regionale Piemonte del 2011 (n. 43-1979), avevano previsto l’erogazione mensile degli ausili monouso, la CPD sottolinea però che mentre nell’àmbito dell’ASL TO1, «è attivo un sistema informatizzato, utilizzando il quale la persona, o il suo caregiver, si reca semplicemente, ogni mese, presso la farmacia per il ritiro del materiale, indicato nell’ambito del piano terapeutico, precedentemente autorizzato dall’ASL», da parte invece dell’ASL TO2, l’iter è particolarmente lungo e deve passare dal medico di famiglia per la prescrizione, dalla farmacia per il preventivo (spesso con due passaggi), dall’ASL per autorizzazione (due passaggi: uno per la consegna della prescrizione e del preventivo, l’altro per il ritiro dell’autorizzazione), e ancora dalla farmacia per il ritiro del materiale».

Una situazione, quindi, ritenuta del tutto inaccettabile, che rende indispensabile l’adozione da parte di tutte le Direzioni Generali delle ASL piemontesi, delle strumentazioni tecnologiche utili a superare quelle lungaggini.
In tal senso, la CPD ha inviato anche una lettera al Direttore Generale dell’ASL TO2, dalla quale attende tuttora un riscontro, auspicabilmente positivo. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: uffstampa@cpdconsulta.it.

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