Un mondo senza dolore inutile

Ovvero per consentire alle tantissime persone che vivono cronicamente con il dolore, di dare concretezza espressiva alla loro situazione di solitudine, unendo medici e pazienti, nel tentativo di sconfiggere l’angoscia che il dolore stesso provoca. Nasce per questo il Progetto “CREANDO – Un segno contro il dolore”, voluto dall’Associazione Vivere senza dolore e che prevede una serie di iniziative fino al 24 marzo, tra Roma e Pavia

Donna che soffre di dolore cronicoVivere cronicamente con il dolore è un’esperienza che turba e lacera anche gli animi più sereni, una sofferenza che viene influenzata da molteplici fattori individuali, tra i quali il non poter esprimere a parole ciò che il dolore comporta in termini di disperazione, solitudine, angoscia e molte altre emozioni.
Per dare dunque concretezza espressiva a una situazione astratta, è nata una nuova iniziativa, promossa dall’Associazione Vivere senza dolore, in collaborazione con SIMPAR (Study In Multidisciplinary Pain Research), che troverà piena visibilità proprio in occasione del Congresso Internazionale di Pavia del SIMPAR stesso (21-23 marzo), creando un “filo diretto” dalla città lombarda a Roma, per unire medici e pazienti e tentare di sconfiggere l’angoscia che il dolore provoca.

Si parla di CREANDO – Un segno contro il dolore, iniziativa nata appunto dall’idea di fare esprimere alle persone che soffrono di dolore cronico, o ai loro familiari, cosa esattamente il dolore provoca. Come detto, saranno le città di Roma e di Pavia ad essere coinvolte, fino al 24 marzo, innanzitutto nella Capitale (in Galleria Alberto Sordi), con l’allestimento di un gazebo per promuovere la raccolta di disegni e scritti, che saranno man mano appesi a una colonna “espositiva”, mentre i commenti o le frasi raccolte verranno pubblicati in un libro dedicato. Tutto il materiale, inoltre, verrà “postato in diretta” su una pagina Facebook dedicata all’iniziativa.
Parallelamente, sempre a Roma, presso il Policlinico Tor Vergata, si promuoverà una raccolta di dati relativa alla qualità di vita di chi soffre di dolore cronico, dati che verranno poi elaborati e presentati in contesti scientifici.
A Pavia, invece, durante il Congresso SIMPAR, i medici riuniti potranno leggere i commenti postati su Facebook e fare riflessioni in merito, mentre contemporaneamente, nella libreria Il Nuovo Delfino della città (Piazza Cavagneria, 10), verrà preparata una postazione, per spiegare il progetto e mettere a disposizione un book per la raccolta di frasi o commenti.
A chiusura infine delle giornate congressuali – ancora alla Libreria Il Nuovo Delfino di Pavia – domenica 24 marzo (ore 12) sarà data lettura di alcuni passi di libri che parlano di dolore.

«Non sempre – commenta Massimo Allegri, promotore del Congresso SIMPAR – è possibile eliminare il dolore. Ciò che possiamo fare, però, è sconfiggere la solitudine che ne consegue. I pazienti che soffrono di dolore cronico non debbono sentirsi isolati perché, grazie alla maggior sensibilità nata verso questa problematica, possono non solo confrontarsi tra di loro e condividere le loro esperienze, ma anche essere ascoltati e vedere una risposta medica da chi si sta occupando di trovare nuove soluzioni a questa malattia».
«Abbiamo aderito volentieri al Progetto CREANDO – aggiunge dal canto suo Antonio Gatti, dirigente responsabile dell’HUB di Medicina del Dolore della Fondazione PTV/Policlinico Tor Vergata – dando il nostro contributo, perché riteniamo che una stretta collaborazione tra medici e pazienti sia la strategia vincente per condividere le loro esperienze e trovare nuove soluzioni a questa malattia. L’iniziativa è stata ideata infatti per dar voce a chi vive una situazione di disagio dovuta al dolore e per rendere più diffuso il concetto che il dolore è una malattia che dev’essere trattata, ma anche che noi medici “mettiamo al centro del dialogo” i nostri pazienti».
«Molte volte – conclude Marta Gentili, presidente dell’Associazione Vivere senza dolore – chi soffre di dolore cronico si sente solo con la sua malattia, incompreso non solo dai medici, ma anche da familiari e amici. Ma non è così; in Italia ci sono oltre 16 milioni di persone che soffrono di questa patologia e attraverso il Progetto CREANDO, vogliamo dare, a quanti lo desiderano, la possibilità di esprimere le proprie emozioni i propri sentimenti. Questo, ci auguriamo, potrà servire a far riflettere i medici sull’importanza di trattare il dolore in maniera adeguata, per far sì che l’impatto sulla qualità di vita di chi ne è affetto sia ridotto al minimo. Grazie alla collaborazione con SIMPAR, i nostri messaggi arriveranno direttamente a chi si occupa della nostra salute, per cercare di costruire insieme un mondo senza dolore inutile». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: info@assert.it.

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