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Turisti non per caso, per guide ad alta comprensibilità

Venezia, Canal Grande e Ponte di Rialto

Ha preso il via a Venezia il Progetto “Turisti non per caso”

Sono state ventiquattro le persone con sindrome di Down e altre disabilità intellettive provenienti da diverse città europee, che si sono incontrate per una settimana a Venezia, per iniziare i lavori di stesura di una guida turistica ad alta comprensibilità.
Il tutto è avvenuto nell’àmbito del Progetto Turisti non per caso, che ha visto appunto il coinvolgimento di persone con disabilità intellettiva provenienti da Praga, Budapest, Malta e per l’Italia sei ragazzi con sindrome di Down di Venezia dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), capofila dell’iniziativa.

Divisi in quattro gruppi di sei persone ciascuno (dai 17 ai 35 anni), tutti, dunque, hanno visitato Venezia insieme ai propri operatori, per vedere cosa fosse loro necessario trovare in una guida. Nel corso della settimana, poi, ci sono stati anche momenti di formazione per decidere l’indice e la forma grafica della guida e realizzare concretamente un testo ad alta comprensibilità.
Le tappe successive del progetto, della durata di un anno, prevedono ora la redazione delle guide e la loro validazione, attraverso una serie di test con potenziali visitatori. Nell’autunno prossimo, infatti, a rotazione, i membri del progetto visiteranno gli altri Stati, per usare le guide scritte dagli altri e verificarne pregi e limiti. Un ulteriore monitoraggio verrà svolto con altri potenziali utenti: persone con scarsa conoscenza della lingua del Paese in cui si trovano, persone con bassa scolarità o altre disabilità intellettive. Questa fase si concluderà con la correzione delle guide turistiche.
Il materiale, infine, verrà pubblicato in tutte le lingue dei partecipanti su un sito creato appositamente per il progetto. Novità assoluta, infine, anche una nuovissima applicazione che permetterà di scaricare e visionare la guida direttamente dallo smartphone.

Anna Contardi, coordinatrice nazionale dell’AIPD, che ha seguito personalmente i lavori della prima settimana, dichiara: «È stato davvero emozionante vedere come, superando le barriere linguistiche , i redattori siano diventati un’unica squadra e abbiano condiviso il da farsi con grande serietà». (M.R.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: marta.rovagna@gmail.com.

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