Campania: quella mega gara deve rispettare le leggi

E quindi rispettare i diritti delle persone con disabilità, che in caso contrario verrebbero gravemente penalizzate. Lo ribadiscono una serie di Associazioni, dopo un incontro con la SORESA, la Società Regionale per la Sanità della Regione Campania, riguardante una mega gara regionale da 8 milioni di euro, per l’assegnazione di dispositivi medico-sanitari, ritenuta in aperta violazione di varie norme

Disegno di bilancia della giustizia con un piatto più basso dell'altro«Per le persone con disabilità, esercitare il diritto di libera scelta significa assicurare una qualità di vita più dignitosa e con minori oneri economici a carico del Servizio Sanitario Regionale, oltre a una doverosa libertà di spostamenti».
Lo hanno ribadito, in una nota congiunta, i Dirigenti della FINCOPP (Federazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni del Pavimento Pelvico), dell’AISTOM (Associazione Italiana Stomizzati), dell’AIMAR (Associazione Italiana Malformazioni Anorettali), della FISH Campania (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e della FAIP (Federazione Associazioni Italiane Para-Tetraplegici), al termine di un incontro con i responsabili della SORESA, la Società Regionale per la Sanità della Regione Campania.
Tale incontro era stato chiesto dalle stesse Associazioni, come si legge nel comunicato, «in riferimento a una mega gara regionale da ben 8 milioni di euro, gara al solo prezzo più basso e senza alcuna garanzia sulla “qualità”, la “libera scelta” e il pagamento dei ticket in fase di consegna dei dispositivi medici, per tutti coloro che vanno incontro a infezioni delle vie urinarie, con gravi problematiche epidermiche, lavorative e socio-relazionali».
«In sintesi – si legge ancora nella nota – ove mai venisse conclusa, la gara andrebbe a ledere e penalizzare gravemente i malati oncologici e le persone con disabilità che utilizzano cateteri, sacche, placche ecc.».

Durante l’incontro, quindi, le Associazioni hanno sottolineato ancora una volta la necessità di un chiarimento interpretativo di fondo della mega gara regionale, di fronte ai Dirigenti della SORESA, secondo i quali, invece, «tutto sarebbe in linea con le norme nazionali e le direttive regionali e pertanto tutto sarebbe stato valutato e salvaguardato». Di contro, le Associazioni coinvolte, all’unanimità, hanno affermato chiaramente che sono «assai pochi i diritti delle persone con disabilità tutelati nell’àmbito di quella gara», in aperta violazione di numerose norme nazionali e regionali*.
Se dunque le rivendicazioni di tali organizzazioni non verranno recepite dalla SORESA e dalla Regione Campania, si aprirà chiaramente una strada – definita sia come «orizzontale che verticale» – per una serie di azioni legali. (S.B.)

*Tra le altre – secondo le Associazioni che hanno prodotto la nota congiunta – verrebbero violate la Costituzione Italiana (articoli 32 e 118); la Legge 833/78 (“Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale”, articolo 26); il Decreto del Ministero della Sanità del 28 dicembre 1992 (Approvazione del nomenclatore-tariffario delle protesi dirette al recupero funzionale e sociale dei soggetti affetti da minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali, dipendenti da qualunque causa, revisionato ai sensi dell’art. 34 della legge 5 febbraio 1992, n. 104); la Lettera/Circolare del Ministro della Sanità Rosy Bindi n. 100/SCPS/3.9743 del 5 agosto 1997; il Decreto del Ministero della Sanità 332/99 (Regolamento recante norme per le prestazioni di assistenza protesica erogabili nell’ambito del Servizio sanitario nazionale: modalità di erogazione e tariffe); la Sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio 1067/06; la Legge Regionale della Campania 10/06 (Norme in favore dei soggetti stomizzati della Regione Campania).

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Francesco Diomede (diomede.francesco@gmail.com).

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