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Un passo in più verso la stabilizzazione del 5 per mille

Realizzazione grafica dedicata al 5 per milleSoddisfazione è stata espressa dall’IID (Istituto Italiano della Donazione), dopo la richiesta ricevuta dalla Corte dei Conti – pervenuta anche all’ASSIF (Associazione Italiana Fundraiser), al CSVnet (Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato), alla ConVol (Conferenza Permanente delle Associazioni, Federazioni e reti di Volontariato) e al Forum Nazionale del Terzo Settore – di fornire il proprio supporto all’indagine sulla destinazione e la gestione del 5 per mille dell’IRFPEF, lavoro condotto dalla Sezione Centrale di Controllo sulla Gestione delle Amministrazioni dello Stato.

«Con vivo piacere – ha dichiarato in tal senso Edoardo Patriarca, presidente dell’IID – rispondiamo all’invito della Corte dei Conti, segno di stima nei nostri confronti e di apprezzamento per la serietà e la competenza con cui svolgiamo il nostro lavoro. L’Istituto è depositario di competenze tecniche e non solo, che desideriamo condividere e mettere a sistema, a vantaggio di tutto il Terzo Settore, in particolar modo su temi a noi particolarmente cari, com’è appunto quello del 5 per mille. Desidero ricordare infatti un dato emerso nella nona edizione della nostra indagine semestrale sull’andamento delle raccolte fondi nel Terzo Settore. Abbiamo cioè chiesto alle organizzazioni non profit che cosa si aspettino dal nuovo governo e la riposta è stata chiara: il 45% ha chiesto come priorità la stabilizzazione del 5 per mille».
«È dunque fondamentale – conclude Patriarca – eliminare tutti gli ostacoli burocratici e amministrativi che frenano le attività del non profit in Italia, favorendo e rendendo effettivamente disponibili tutti gli strumenti fiscali, dal 5 per mille senza massimali alla maggiore deducibilità delle donazioni, che possano sostenere il Terzo Settore».

L’IID, lo ricordiamo, è un’associazione nata per assicurare che l’operato delle organizzazioni non profit del nostro Paese sia in linea con standard riconosciuti a livello internazionale e risponda a criteri di trasparenza, credibilità e onestà. Il “marchio IID”, concesso ai soci aderenti, conferma quindi che un’organizzazione non profit mette al centro del proprio agire tali valori.
L’Istituto, infine, basa la propria attività sulla Carta della Donazione, primo codice italiano di autoregolamentazione per la raccolta e l’utilizzo dei fondi nel non profit, documento presentato nel 1999 e aggiornato nel 2011. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa IID (Ornella Ponzoni), ornella.ponzoni@istitutoitalianodonazione.it.

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