L’ANIEP cambia nome, ma non certo gli obiettivi

Se infatti la “storica” organizzazione nata nel 1957 ha deciso di diventare Associazione Nazionale per la Promozione e la Difesa dei Diritti delle Persone Disabili, restano invariati gli obiettivi, rafforzando anzi la determinazione di difendere i diritti delle persone con disabilità, «lesi fino ad oggi in modo cinico e indegno», come conclude la mozione approvata all’Assemblea Nazionale di Igea Marina (Rimini)

Giancarlo "Gianni" Selleri

Giancarlo “Gianni” Selleri è stato per oltre quarant’anni Presidente dell’ANIEP

Nata nel 1957 come Associazione Nazionale Invalidi per Esiti di Poliomielite, nel 1999 l’ANIEP – pur mantenendo l’acronimo come ragione di profonda radice, contrassegnata dall’attività di una figura come quella di Gianni Selleri e delle persone con poliomielite che si battono da sempre per tutte le persone con disabilità – divenne Associazione Nazionale per la Promozione e la Difesa dei Diritti Civili e Sociali degli Handicappati, fino ai giorni scorsi, quando cioè, nel corso dell’Assemblea Nazionale dell’Associazione, a Igea Marina (Rimini), oltre alla definizione di alcune modifiche statutarie, in linea con i princìpi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, è stata anche approvata la modifica del nome, che verrà presto ufficialmente ratificato come Associazione Nazionale per la Promozione e la Difesa dei Diritti delle Persone Disabili.
Non cambiano invece gli obiettivi, per questa battagliera organizzazione aderente alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), come ben si evince anche dalla mozione conclusiva approvata dall’Assemblea a Igea Marina, cui ben volentieri diamo spazio qui di seguito.

L’anno trascorso ha segnato un ulteriore drammatico peggioramento della condizione delle persone disabili e delle loro famiglie, penalizzate duramente dalla disoccupazione ben superiore a quella media, dalla diminuzione dei servizi e anche dai risultati della campagna sui “falsi invalidi”, che ha prodotto il taglio di migliaia di posizioni pensionistiche legittime.
Nel generale silenzio sul tema, le recenti parole del presidente del Consiglio Enrico Letta ci hanno confortato: «Dobbiamo poi ricordarci – ha detto infatti nel suo discorso programmatico – che l’Italia migliore è un’Italia solidale. È per questo che il Governo non può che valorizzare la rete di protezione dei cittadini e dei loro diritti, con misure tese al miglioramento dei servizi, da quelli sanitari a quelli del trasporto pubblico, locale e pendolare, con una particolare attenzione per i disabili e i non autosufficienti».
L’ANIEP ha apprezzato questa frase, così come le nomine di Enrico Giovannini a ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e di Maria Cecilia Guerra a viceministro e sottosegretario dello stesso Dicastero: si tratta infatti di due persone che hanno una conoscenza reale e profonda della gravissima situazione socio-economica in cui versano le persone disabili e le loro famiglie.

Tuttavia, bisogna osservare che nei quattro punti programmatici previsti per i primi cento giorni del Governo, neppure una parola ha richiamato questa emergenza, anche se la discussione prevista per una Proposta di Legge che estenderebbe agli invalidi di età inferiore a 60 anni e con redditi esigui la maggiorazione della pensione da 275 a 630 euro, dimostra che l’impoverimento grave subito negli ultimi due anni è presente all’attenzione del nuovo Esecutivo. Si tratta di una Proposta di Legge di iniziativa popolare giacente alla Camera dal 2008, e che ora è stata finalmente assegnata in sede referente alla Commissione Affari Sociali. Essa, per altro, potrebbe gravare sul Fondo per la Non Autosufficienza, nemmeno finanziato per il 2014.
È altresì urgente anche la discussione parlamentare sulla Proposta di Legge dell’onorevole Margherita Miotto, che fornendo l’interpretazione autentica della norma, dissolverebbe l’iniqua ambiguità prodotta dalla Circolare dell’INPS 149/12, la quale aveva previsto di togliere l’esigua pensione a centinaia di migliaia di invalidi civili al 100%, considerando da quest’anno non più il solo reddito personale, ma anche quello del coniuge, facendolo oltretutto con un semplice atto amministrativo, basato su una Sentenza del 2011 della Corte di Cassazione (4677/11), ribadita due anni dopo dalla Cassazione stessa (7320/13).

Ma pur essendo indubbiamente importanti nelle economie familiari, le provvidenze economiche non esauriscono certo la complessità delle scelte strategiche necessarie.
Al Governo in carica, ad esempio, l’ANIEP chiede priorità su temi centrali che sono già stati discussi ampiamente, ma che poi sono stati travolti dal crollo della passata Legislatura, come il Fondo per la Non Autosufficienza, il finanziamento per la Vita Indipendente, il potenziamento dell’inclusione scolastica, la rilettura delle norme sull’inclusione lavorativa, l’adozione di un nuovo e aggiornato Nomenclatore degli Ausili, la definizione compiuta dei LIVEAS (Livelli Essenziali di Assistenza Sociale), un nuovo impulso alla progettazione accessibile, il riconoscimento della poliomielite pregressa come malattia cronica e invalidante (Proposta di Legge C.5183, presentata il 9 maggio 2012, approvata dalle Commissioni e fermata per mancata copertura finanziaria), mentre si attendono ancora con preoccupazione le decisioni relative all’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) e le misure per la partecipazione alla spesa dei servizi.

A fronte del prezioso lavoro svolto dall’Osservatorio Nazionale per la Proposta di Programma di Azione Biennale sulla Disabilità, l’ANIEP individua quindi la necessità di intervenire con sollecitudine su questa grande emergenza sociale, che non dev’essere dimenticata ancora una volta, nel nome di un risanamento finanziario sterile, che considera le politiche sociali e il welfare come costi da tagliare nei tempi di crisi e non invece, come si dovrebbe, come scelte strategiche per la promozione della crescita di cui c’è urgente necessità, in un àmbito rivolto al superamento dell’insostenibile disuguaglianza fra i cittadini.
Nelle agende parlamentari, dunque, devono tornare al più presto i diritti delle persone disabili, così come ha sottolineato nel maggio scorso lo stesso presidente del Senato Pietro Grasso, un’ulteriore affermazione che sembra rassicurare sull’intento del Governo in carica.
L’ANIEP, pertanto, attendendo che alle parole seguano i fatti, è pronta come sempre alla protesta e alla proposta, determinata a difendere diritti legittimi lesi fino ad oggi in modo cinico e indegno.

Già Associazione Nazionale Invalidi per Esiti di Poliomielite e finora Associazione Nazionale per la Promozione e la Difesa dei Diritti Civili e Sociali degli Handicappati, entro breve diventerà ufficialmente Associazione Nazionale per la Promozione e la Difesa dei Diritti delle Persone Disabili.

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