Pensioni e limiti di reddito: ora c’è una Proposta di Legge

Incombe ancora, su tante persone con disabilità, il rischio di perdere la pensione di invalidità, dopo che l’INPS aveva deciso di prendere in considerazione, ai fini della pensione stessa, anche il reddito del coniuge. Quel provvedimento, per altro, era stato sospeso, ma solo temporaneamente. E tuttavia ora, sulla questione, arriva una Proposta di Legge, come chiesto da tempo anche dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap)

Camera dei Deputati

Spetta al Parlamento, secondo la FISH, risolvere una questione che rischia di portare alla revoca di centinaia di migliaia di pensioni di invalidità

Più volte, nei mesi scorsi, la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) ha denunciato un rischio incombente su centinaia di migliaia di persone con disabilità, vale a dire la revoca della loro pensione di invalidità, conseguentemente a quella che la Federazione ritiene come un’infondata interpretazione amministrativa. «A causa infatti – si legge in una nota della FISH – del sovrapporsi scoordinato di successive normative in materia di provvidenze assistenziali, e a conseguenti interpretazioni contraddittorie della Cassazione (2011 e 2013), chi eroga la pensione (270 euro) agli invalidi civili, e cioè l’INPS, ha stabilito di non considerare più solo il reddito personale dell’interessato, ma anche quello del coniuge, creando assurde e inaccettabili disparità di trattamento».
Tale disposizione – contenuta, lo ricordiamo, nella Circolare n. 149 dell’INPS, prodotta alla fine del 2012 – non era stata assunta, come denunciato da più parti, in forza di una norma del Parlamento e quindi assai opportunamente, anche se solo temporaneamente, era stata sospesa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nel gennaio scorso, in attesa di un’istruttoria dall’esito incerto.
Dal canto suo, la FISH ha più volte ribadito che la questione non va risolta negli uffici del Ministero, in quelli dell’INPS, o – peggio ancora – nelle aule di tribunale, «ma in Parlamento». «Sia quindi il Legislatore – era stato scritto dai responsabili della Federazione – a mettere la parola “fine” a una querelle che impatta sulle condizioni di vita delle persone con disabilità».

Ora, pertanto, è doveroso registrare che una Proposta di Legge c’è e che è stata annunciata nella seduta pomeridiana del 26 marzo scorso (Atti della Camera n. 538, firmataria l’onorevole Margherita Miotto), con l’obiettivo di risolvere la complessa e confusa vicenda, restituendo al Parlamento una competenza del tutto propria, qual è appunto quella di legiferare.
«Abbiamo formalmente richiesto al presidente della Camera Laura Boldrini – sottolinea in tal senso Pietro Barbieri, presidente della FISH – di adoperarsi affinché quella Proposta di Legge venga velocemente assegnata alla Commissione Affari Sociali e inizi quindi il suo iter verso una rapida approvazione». Un appello, questo, che naturalmente è esteso a tutti i gruppi parlamentari. «La volontà di risolvere questo increscioso contenzioso – aggiunge Barbieri – rappresenterebbe un primo segnale dell’intenzione di affrontare anche altre e più strutturali emergenze che attanagliano la quotidianità e i progetti di vita di milioni di persone con disabilità!». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it.

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