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Disabilità e lavoro: servono soluzioni urgenti e concrete

Donna in carrozzina al lavoro a una scrivaniaSono più drammatici o paradossali, i dati esposti durante il recente incontro di Milano – da noi già ampiamente presentato – denominato Categorie protette: una Risorsa per il mondo del lavoro, un’Opportunità per le aziende e organizzato da ReaTech Italia, la manifestazione della Fiera di Milano dedicata a persone con esigenze speciali, patrocinata anche dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che ha vissuto la sua prima edizione nel maggio del 2012 e che per il 2013 è in programma dal 10 al 13 ottobre prossimi?
Scriviamo questo pensando al fatto che, di fronte al 16 per cento di persone con disabilità tra i 15 e i 74 anni occupate nel nostro Paese (circa 300.000 mila individui), in Paesi dell’Africa come lo Zambia e il Malavi – almeno a quanto riferisce il World Report on Disability, prodotto nel 2011 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla Banca Mondiale – sarebbero rispettivamente il 45,5 e il 42,3 per cento!

«Si tratta di una situazione ormai insostenibile – ha dichiarato durante il Convegno di Milano Francesco Conci, direttore esecutivo di Fiera Milano Congressi, che organizza Reatech Italia – e da un certo punto di vista paradossale. Da una parte, infatti, in questo periodo di crisi, i disabili e loro famiglie si vedono costantemente tagliare servizi e sussidi e si ritrovano allo stremo. Non avendo un lavoro, per altro, essi restano a carico delle famiglie o dello Stato, e fanno aumentare i costi dell’assistenza. Sul fronte opposto, le aziende, che potrebbero beneficiare degli sgravi fiscali ed avere manodopera a costi più vantaggiosi, spesso non sanno o non riescono ad assumere questo tipo di lavoratori. E così, ciò che a volte la patologia non ha tolto alle persone con disabilità – ovvero la possibilità di rendersi utili, di produrre, di guadagnarsi uno stipendio e di progettare una vita –  viene loro sottratto da un sistema arretrato, da una burocrazia strangolante e dalla mancanza di cultura nelle imprese».

Trovare soluzioni concrete per aumentare il tasso di occupazione e trasformare un problema in un’opportunità, sia per le persone con disabilità che per le aziende e lo Stato: questo è dunque l’obiettivo che si pone ReaTech Italia, alzando i riflettori su una questione che sin troppo spesso passa sotto silenzio.
«I candidati potenziali in Italia – ha sottolineato a tal proposito Conci – non sono pochi. Le ultime stime parlano infatti di oltre 750.000 persone. Molte aziende, però, tendono a considerare il loro inserimento come un onere da assolvere e non come un’opportunità, come invece potrebbe essere se correttamente gestito. L’Organizzazione Internazionale per il Lavoro sostiene che, a livello globale, se si riuscisse ad inserire pienamente queste risorse, si potrebbe recuperare dall’1 al 7% di Prodotto Interno Lordo (PIL). Siamo certi in Italia di poterne fare a meno?».

«Il primo tassello del nostro progetto di dare un contributo costruttivo – ha proseguito il Direttore Esecutivo di Fiera Milano Congressi – è stato dunque proprio questo convegno, voluto per mettere attorno a un tavolo i soggetti che possono fare concretamente la differenza: Istituzioni, ma soprattutto aziende e selezionatori. Dal 10 al 12 ottobre poi, durante la manifestazione di ReaTech, intendiamo creare un grande momento di incontro, dove domanda e offerta di lavoro possano incontrarsi fisicamente. Ci siamo infatti resi conto che, per quanto assurdo possa sembrare, uno dei problemi più seri per le aziende è la mancanza di candidati e ReaTech Italia, proprio perché è una manifestazione interamente dedicata a persone con disabilità o con esigenze speciali, sarà certamente il luogo più naturale dove creare connessioni tra candidati e aziende».
Sempre in ottobre, a Milano, sarà poi possibile – sia per le aziende che per i candidati – scoprire anche i molti strumenti che oggi la tecnologia mette a disposizione per rendere il lavoro accessibile: soluzioni per eliminare le barriere architettoniche, ausili per l’utilizzo degli strumenti informatici, accorgimenti per permettere alle persone con disabilità di muoversi con più facilità e quindi poter raggiungere il luogo di lavoro.
Lo stesso sito di ReaTech Italia, inoltre, funzionerà durante tutto l’anno come uno strumento catalizzatore, sia di informazioni che di opportunità, ove le aziende potranno gratuitamente segnalare le proprie offerte di lavoro.
«E vogliamo anche organizzare – ha concluso Conci – uno “Sportello Aziende”, ovvero un punto dove aziende medie e magari piccole possano chiarirsi le idee e farsi consigliare. Perché, al di là di ciò che dice la legge, la possibilità di inserire una o più categorie protette è un’opportunità per tutti». (S.B.)

Tutto il materiale relativo al convegno del 5 giugno a Milano è disponibile nel sito di ReaTech Italia. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Francesca Cesa Bianchi (fcesabianchi@dagcom.com).

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