Storia della nuova vita di Giusy

Nuova presentazione, il 25 giugno a Roma, presso la sede del CONI, di “Con la testa e con il cuore si va ovunque. La storia della mia nuova vita”, autobiografia di Giusy Versace, la nota atleta paralimpica, la cui speranza è che il libro arrivi soprattutto «a chi ha bisogno di nuovi stimoli per andare avanti», oltre ad «aiutare la gente ad amare di più la vita»

Giusy Versace

Giusy Versace durante una gara

«La mia vita è divisa a metà, c’è un prima e un dopo. Il confine è un guardrail che si strappa le mie gambette dal ginocchio in giù il 22 agosto del 2005. Avevo ventotto anni, una chioma di capelli corvini, un’abbronzatura da paura, una carriera lanciatissima, una grande famiglia, un manipolo di amici super affezionati e un fidanzato da almeno una decina d’anni. Sapevo chi ero ed ero abituata a contare soprattutto sulle mie forze: questo mi faceva sentire al sicuro, imbattibile. In un secondo è sparito tutto!».
Si presenta così, Giusy Versace, la nota atleta paralimpica, presidente, tra l’altro, dell’Associazione Disabili No Limits, nella sua autobiografia, pubblicata qualche mese fa da Mondadori e intitolata Con la testa e con il cuore si va ovunque. La storia della mia nuova vita.
Il volume verrà presentato martedì 25 giugno a Roma, presso il Salone d’Onore del CONI (Palazzo H, Largo Lauro de Bosis, 15, ore 11.30), durante un incontro coordinato da Isabella Schiavone, cui parteciperanno Giovanni Malagò, presidente del CONI e Luca Pancalli, presidente del CIP (Comitato Italiano Paralimpico).

«Sono molto felice di essere riuscita a scrivere questo libro – ha raccontato qualche tempo fa Versace, in occasione di una presentazione a Milano dell’opera – anche se per me è stata una vera sfida. Non nascondo di aver fatto fatica a far riaffiorare nella memoria fatti ed emozioni che pensavo di avere superato, ma che in realtà ho rivissuto con un po’ di dolore. Raccontarmi non è stato semplice, ma alla fine molto terapeutico, e di questo ne sono felice. Nell’autobiografia, così come nella realtà, ho cercato di far emergere le cose belle e positive che ho saputo cogliere nella tragedia, e adesso spero tanto che questo libro arrivi nelle mani di chi ha bisogno di nuovi stimoli per andare avanti e che aiuti la gente ad amare di più la vita». (M.M.)

Per ulteriori informazioni: manuela.merlo@gmicomunicazione.it o manuela.merlo@studioghiretti.it.

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