Alla ricerca di azioni innovative sull’accessibilità

Non è casuale il nome scelto per l’iniziativa internazionale “Zero Project”, il cui obiettivo principale, infatti, è proprio quello di realizzare un mondo a “zero barriere”, non solo in riferimento agli ostacoli architettonici, ma anche a quelli sociali e culturali. Tutti possono contribuire ad ampliare questo importante lavoro, segnalando esempi concreti di politiche e pratiche inclusive, in particolare, per quest’anno, sull’accessibilità

Giovane in carrozzina spinto in salita da un assistenteLavorare per un mondo con “zero barriere”: questo, in estrema sintesi, è l’obiettivo dello Zero Project (“Progetto Zero”, appunto), iniziativa internazionale avviata all’inizio del 2011 dalla ESSL Foundation, insieme alla Fondazione World Future Council, che ha sede ad Amburgo, in Germania.
Più nel dettaglio – come avevamo ampiamente riferito qualche tempo fa, in una lunga intervista con Ingrid Heindorf, componente del team che coordina il progetto – ci si propone di migliorare le condizioni di vita delle persone con disabilità, sulla base dei princìpi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, misurandone da una parte il livello di applicazione in vari Paesi, cercando, dall’altra, esempi di buone politiche e buone prassi in tutto il mondo, all’insegna dell’innovazione, rispetto alle varie questioni trattate nella Convenzione stessa. Queste ultime, poi, vengono presentate e discusse – oltreché nel sito internet del progetto – anche nelle Conferenze Annuali di Vienna, l’ultima delle quali si è occupata soprattutto di lavoro, mentre la prossima, nel 2014, sarà centrata sul tema dell’Accessibilità come Diritto Umano.

«Come negli anni scorsi – spiegano i componenti del gruppo di Zero Project – la nostra ricerca si basa sulla segnalazione di politiche e pratiche innovative che affrontino la questione dell’accessibilità e delle persone con disabilità. In tal senso, il nostro approccio è conforme all’articolo 9* della Convenzione delle Nazioni Unite, e non riguarda solo l’ambiente costruito, ma anche altre aree, come l’accesso all’informazione e alla comunicazione, ai trasporti, ai beni di consumo e servizi e altro ancora. Particolare attenzione, poi, verrà rivolta all’accessibilità dei servizi di supporto finanziario».
Tutti, dunque, possono contribuire ad ampliare questo importante lavoro (entro il 29 luglio prossimo), segnalando appunto Politiche  (leggi, regolamenti, standard ecc.) o Pratiche innovative, quali, ad esempio, iniziative condotte da organizzazioni non governative o da imprenditori del terzo settore, che abbiano portato a un miglioramento sostanziale e misurabile dell’accessibilità, in maniera sostanziale e misurabile. (S.B.)

Sono disponibili due documenti (in italiano), utili a segnalare Politiche innovative o Pratiche innovative, ai fini del lavoro di Zero Project. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Irene Heindorf (i.heindorf@zeroproject.org).

*Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità
Articolo 9 – Accessibilità
1.
Al fine di consentire alle persone con disabilità di vivere in maniera indipendente e di partecipare pienamente a tutti gli aspetti della vita, gli Stati Parti adottano misure adeguate a garantire alle persone con disabilità, su base di uguaglianza con gli altri, l’accesso all’ambiente fisico, ai trasporti, all’informazione e alla comunicazione, compresi i sistemi e le tecnologie di informazione e comunicazione, e ad altre attrezzature e servizi aperti o forniti al pubblico, sia nelle aree urbane che in quelle rurali. Queste misure, che includono l’identificazione e l’eliminazione di ostacoli e barriere all’accessibilità, si applicano, tra l’altro, a:

(a) edifici, viabilità, trasporti e altre strutture interne ed esterne, comprese scuole, alloggi, strutture sanitarie e luoghi di lavoro;
(b) ai servizi di informazione, comunicazione e altri, compresi i servizi informatici e quelli di emergenza.

2. Gli Stati Parti inoltre adottano misure adeguate per:
(a) sviluppare ed emanare norme nazionali minime e linee guida per l’accessibilità alle strutture ed ai servizi aperti o forniti al pubblico e verificarne l’applicazione;
(b) garantire che gli organismi privati, che forniscono strutture e servizi aperti o forniti al pubblico, tengano conto di tutti gli aspetti dell’accessibilità per le persone con disabilità;
(c) fornire una formazione relativa ai problemi di accesso con cui si confrontano le persone con disabilità a tutti gli interessati;
(d) dotare le strutture e gli edifici aperti al pubblico di segnaletica in caratteri Braille e in formati facilmente leggibili e comprensibili;
(e) mettere a disposizione forme di assistenza da parte di persone o animali e servizi di mediazione, incluse guide, lettori e interpreti professionisti esperti nella lingua dei segni, allo scopo di agevolare l’accessibilità a edifici ed altre strutture aperte al pubblico;
(f) promuovere altre forme idonee di assistenza e di sostegno a persone con disabilità per garantire il loro accesso all’informazione;
(g) promuovere l’accesso delle persone con disabilità alle nuove tecnologie ed ai sistemi di informazione e comunicazione, compreso internet;
(h) promuovere alle primissime fasi la progettazione, lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di tecnologie e sistemi di informazione e comunicazione, in modo che tali tecnologie e sistemi divengano accessibili al minor costo.

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